Il Comune di Napoli spegne le luci per la Whirlpool

Il 30 ottobre alle 19 un gesto forte per sensibilizzare le istituzioni

il comune di napoli spegne le luci per la whirlpool
Napoli.  

Il Comune di Napoli ha deciso di fare un gesto simbolico per lanciare un messaggio forte di sensibilizzazione sulla vertenza Whirlpool. Le luci di  Palazzo San Giacomo, del Maschio Angioino e di piazza Municipio si spegneranno perché se si spegne la Whirlpool si spenga Napoli. 

Una lotta che va avanti da 18 mesi e che ha visto il lavoratori scendere in piazza e diventare il centro di una battaglia più larga della loro singola vertenza. 

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha voluto con questo, insieme con assessora al Lavoro Monica Buonanno, dare un segnale a tutte le istituzioni e ha deciso di invitare tutti a partecipare spengono le luce di case, aziende, uffici. 

"Se si chiude Whirlpool - spiegano il sindaco e l'assessora - si spegne Napoli. È inaccettabile e impensabile perdere le competenze e la comunità di lavoratori, soprattutto in una situazione delicata come quella di oggi, aggravata dalla pandemia che sta mettendo in ginocchio il Paese e i mercati. Se lasciamo andare via Whirlpool da Napoli, il tessuto produttivo locale subirà l'ennesimo colpo mortale. Il Governo ci ascolti e intervenga: c'e' ancora tempo per non spegnere Napoli. Spegniamo le luci in città a sostegno di Whirlpool il 30 ottobre dalle 19 e dimostriamo insieme che al buio della sconfitta si risponde con la luce delle lotte e delle vittorie". 

Inoltre il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha inviato oggi una lettera a Nunzia Catalfo, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e a Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la Coesione Territoriale sulla delicata tematica del lavoro. "Sono molto numerose - si legge nella lettera - le richieste e le sollecitazioni da parte di cittadini, associazioni, organizzazioni sindacali, gruppi e movimenti che, quotidianamente, vengono rivolte al Sindaco di Napoli, richiedenti servizi e misure dedicate al lavoro. La pandemia da Covid 19 oltre ad aver indebolito il sistema produttivo locale, ha anche provocato una grave crisi del sistema di coesione sociale del nostro territorio e della nostra comunità”. 

Il primo cittadino prosegue sottolinenando che "da diversi anni, l'Amministrazione Comunale di Napoli ha avviato una importante riflessione sul ruolo dei Comuni nella filiera integrata dei servizi Lavoro, Welfare, Sviluppo, che riveste una significativa e rilevante funzione economica e sociale di garanzia e di tutela dei diritti fondamentali delle persone. Per tali motivi, accogliamo, sempre, con estrema responsabilità le richieste di incontro e registriamo, in queste periodo, maggiori domande che arrivano da gruppi di persone senza lavoro che, in forma più o meno organizzata, manifestano un disagio sociale che deve, sempre, essere ascoltato. Nelle scorse settimane, abbiamo tenuto diversi incontri con i disoccupati, i precari, gli espulsi dal sistema produttivo, i riders, gli operai di Whirlpool e di Hexyss, tutti finalizzati, non solo a condividere il senso di comune e civica solidarietà, ma con la responsabilità - insieme alle altre Istituzioni - di fornire risposte celeri ed adeguate. Occorre ed è necessario un confronto teso a favorire la ripresa e il rilancio dei tessuti produttivi locali, attraverso il lavoro. La Città di Napoli e quella Metropolitana, di cui sono, di entrambe, il Sindaco, stanno facendo la loro parte, ma, ripeto, è indispensabile la cooperazione e la condivisione degli intenti che si può realizzare, solo, con un sereno confronto con il Governo Nazionale. Deve essere portato a termine ogni sforzo ed essere utilizzata ogni risorsa per impedire il tracollo del mercato del lavoro, con ricadute preoccupanti, come vediamo in questi giorni, sulla coesione civile e sociale del Paese. A tal proposito, chiedo, con cortese urgenza, un incontro per avviare quel confronto, a cui accennavo in precedenza, sul tema del lavoro a Napoli e nel Mezzogiorno."