"Da quasi un anno sto dicendo, insieme al mio movimento politico, che quello che ci interessa oggi e' partire dal 'modello Napoli', che ha portato a essere sindaco e presidente Anci Gaetano Manfredi. Sono d'accordo con il sindaco quando dice che questo modello deve essere esportato ad altri livelli".
A margine della presentazione del libro fotografico dell'Ansa, in corso a Napoli, Roberto Fico non replica agli attacchi rivolti da Vincenzo De Luca al M5s nel corso dell'iniziativa e ribadisce il percorso da seguire per la Regionali in Campania.
Proprio De Luca lo chiama in causa nel corso del suo intervento, invitandolo il 21 febbraio alla presentazione del concorso di idee sul restyling di Piazza Garibaldi. L'ex presidente della Camera schiva anche la questione del candidato che dovra' guidare il centrosinistra.
"Non si parte mai dai nomi - taglia corto - si parte dall'alleanza, ci vuole un tavolo di lavoro e si deve decidere che cosa fare. I nomi sono l'ultima parte di un percorso, prima si decide che cosa si vuole fare e il perimetro della coalizione per la Regione".
La rabbia di De Luca: il Pd dice no a terzo mandato e candida Orlando...
"Il Pd assume il terzo mandato come una verita' di Vangelo. E' una grande imbecillita' e una grande ipocrisia. E' tutta una manfrina, e' un'aggressione a un uomo libero che non ha voluto mai far parte di correnti, gruppi e sottogruppi".
Vincenzo De Luca torna nuovamente sulla sua ricandidatura alla guida della Regione Campania e, parlando alla presentazione del libro fotografico dell'Ansa, cita due esempi per sostenere la sua tesi.
"Per spiegare il livello di stupidita' politica di Roma - argomenta - ho chiesto perche' era stato candidato in Liguria Andrea Orlando, che sta da 20 anni in Parlamento ed e' stato per tre volte ministro. Ora si stanno preparando a candidare in Puglia Antonio Decaro, che ha fatto per dieci anni il sindaco di Bari, e' stato presidente dell'Anci e ora e' europarlamentare. Li' non c'e' concentrazione di potere?", si chiede.
Per De Luca il vero obiettivo di chi dice no al suo terzo mandato e' quello "aggredire un uomo libero, che non ha voluto mai far parte di correnti, gruppi e sottogruppi. Io - conclude - penso a lavorare, chi parla in quei termini e' impegnato a costruire correnti, tribu' e percorsi per candidarsi la prossima volta alla Camera e al Senato".
