Il Napoli volta pagina dopo la sbornia amara di Anfield

L'Europa League può costituire una chance importante per provare a consacrarsi in Europa

Destino amarissimo, che si ripete in maniera forse più brutale rispetto ai dodici punti insufficienti dell’era Benitez. Perché nel girone C, quello delle etichette sprecate e degli aggettivi tendenti al proibitivo, il Napoli di Ancelotti ha dimostrato ampiamente di poterci stare, finanche a proprio agio. Di metter sotto per lunghi tratti Liverpool e PSG, ovvero il meglio o quasi del calcio continentale, di certo il più costoso. L’esclusione dagli ottavi di Champions rimarrà la gioia dei Reds per l’ennesima imbucata di Salah, vista e rivista alla vigilia nelle analisi tattiche dei salotti televisivi, agevolata oltremisura dal pasticcio di Mario Rui e dall’indecisione di Ospina. Portiere colombiano poi divenuto nell’ultimo scorcio di gara simbolo della fiera resistenza azzurra. Le occasioni ci sono comunque state, quelle che il Napoli ha logicamente faticato a creare dinanzi alla straordinaria fisicità del Liverpool (Skomina avrebbe dovuto chiaramente punire col rosso nel primo tempo Van Dijk). Poi feroce e anche tanto impreciso nelle ripartenze armatissime dell’attacco. A Callejon è mancato il riflesso giusto, avesse poco più tardi segnato Milik si sarebbe trattato di un’autentica prodezza, dopo lo stop acrobatico. E invece ancora una volta il destino associa al polacco l’immagine della grande occasione mancata per un soffio. La parata di Alison sarà amaramente ricordata quanto quella di Donnarumma nella San Siro rossonera. Napoli fuori dalla Champions per un gol non fatto o più semplicemente per quello subito a domicilio con la Stella Rossa. Pensieri che infastidiscono oltremodo il post sbornia dei tifosi ma il Napoli esce a testa altissima, questo deve essere chiaro a tutti. E l’Europa League può costituire una chance importante, idea molto affascinante per provare a consacrarsi in Europa.