Napoli, ecco Gattuso. ADL lo presenta come una rockstar

Il presidente e il neo-tecnico si sono soffermati a lungo sull'ex tecnico degli azzurri Ancelotti

Napoli.  

Subito una full immersion nella sua nuova realtà. Subito al lavoro. Primo giorno da allenatore del Napoli per Gennaro Ivan Gattuso, introdotto alla piazza partenopea da Aurelio De Laurentiis. Il presidente degli azzurri ha spiegato così la scelta di esonerare Ancelotti e presentato il nuovo tecnico con un richiamo al mondo del rock, giocando col suo storico soprannome: “Mi sembra doveroso, innanzitutto, ringraziare Ancelotti. Rimango suo amico. Tra noi c'è un rapporto limido e sincero. Dispiace che le cose siano andate così, ma molto spesso tra marito e moglie ci si divide pur mantenendo buoni rapporti. Noi non siamo né marito, né moglie, ma due persone che hanno lavorato insieme coltivando un sogno. Ci siamo svegliati all'improvviso e a un certo punto, con grande responsabilità, per non rovinare il suo palmares di vittorie straordinarie, ho cercato di salvaguardarlo e di dire, caro Carlo, è arrivato il momento di dividerci. Detto ciò oggi è solo il momento di “Ringhio Star”, uno che non ha bisogno di presentazioni e vuole darvi delle risposte perché è uno che ha assimilato nel passato il Napoli, osannato da Sacchi, e lo ha applicato anche al Milan cercando di fare meglio di quanto si potesse fare arrivando quinto.”

Contratto sino al 2021 e obiettivi da raggiungere più che chiari. Parola al neo-mister dei partenopei: “Il Napoli è costruito per andare in Europa, so che è difficile, ma è cosi. Non alzo asticelle. Questa squadra non può stare fuori dall'Europa. Il momento in campionato non è positivo, ma ci rialzeremo.”

Gattuso che subentra ad Ancelotti è una storia nella storia; quella dell'allievo che supera al maestro - o che almeno ci vuole provare - ma che, in chiusura, non ha lesinato un messaggio colmo d'affetto per il suo mentore, al di là delle spietate dinamiche del calcio: “Ci siamo sentiti stamattina, volevo chiamarlo già ieri sera, ma sapevo che era con moglie e familiari. Sono stati due giorni non facilissimi, sapevo che dovevo chiarirmi con lui, spiegare perché ho scelto di accettare l'offerta del Napoli. Mi ha messo in difficoltà anche il fatto di dover lasciare qualche membro dello staff. Lui è stato un papà, con lui ho fatto più di 400 partite, siamo riusciti a vincere tanto e nei momenti di difficoltà l'ho sempre chiamato e oggi per l'ennesima volta ho avuto la conferma dell'uomo che è. Non fate i paragoni perché lui ha vinto tutto nel mondo da allenatore e io sono un allenatore giovane e sicuramente devo ancora dimostrare tanto e spero di fare il 10 per cento di quello che ha fatto lui nella sua carriera.”