IL PIZZONE di Gerardo Casucci: "Il pezzo mancante"

Questione di cambi e di modulo: si spiega così il calo del Napoli nel finale...

il pizzone di gerardo casucci il pezzo mancante
Napoli.  

Ora che la pioggia di Firenze ha infine "lavato" i tifosi azzurri nel silenzio di tutti - arbitri, (prossimi) giudici sportivi, commentatori televisivi, giornalisti, squadre e società - e riportato sulla terra una formazione (quella gigliata) che aveva iniziato questo campionato con ben altre premesse, possiamo ragionevolmente dire che il Napoli, al suo primo vero scoglio stagionale (come molti hanno amato definirlo per mettere pressione sulla compagine partrnopea), ha dato fulgida prova di sé per 69 minuti.

Il preciso limite di tempo identificato per separare forse il miglior Napoli di Antonio Conte dalla sua versione dimessa (per quanto battagliera e tenace) e già più volte vista nello scorso campionato, è quello in cui l'allenatore salentino fa tre cambi nello stesso istante, togliendo Højlund per Lucca, Politano per Neres e De Bruyne - il "pensionato" tanto vituperato due settimane fa dopo la prova non brillante contro il Cagliari in casa - per Elmas.

La cosa più semplice che si possa pensare è che i tre subentrati non siano stati all'altezza dei titolari, ma mai errore potrebbe essere più madornale. Già mantenere per 90 minuti un equilibrio così perfetto come quello manifestato dagli azzurri per tre quarti di partita sarebbe stato quasi impossibile, tanto più in uno scontro molto sentito e giocato senza risparmio di risorse fisiche e nervose, ma provare a farlo non solo sostituendo gli uomini in campo ma addirittura mutando - non proprio impercettibilmente - il modulo adottato e che (a dispetto dei dubbi e delle elucubrazioni del sottoscritto) tanti maturi e dolci frutti aveva dato, credo sia stato "il pezzo mancante" di una serata comunque gloriosa. A chi storce il naso per la mia affermazione che presuppone una fine conoscenza del dettami tattici del gioco del calcio (scusate se è poco) e una instancabile volontà di cercare il pelo in un uovo buono come quello al latte ricoperto di nocciole della Lindt (e - qualcuno aggiungerà - di criticare sempre e comunque Antonio Conte, anche nei giorni di festa), ricordo che Elmas non ha fatto il guastatore a tutto campo come il belga che era andato a sostituire, Neres è andato a giocare (male) a sinistra e Lucca, che si era appena svegliato dal suo riposino pomeridiano (ma questo non c'entra niente con la tattica) si era trovato come un asino in mezzo ai suoni (e alle botte) con una svagata ala brasiliana a ronzargli lontano e senza un giocatore al centro (come De Bruyne o chi per lui) a creare spazi e presupposti per il lancio verticale. Se si vuole crescere si parli di questo.