Bosz: "Ammiro il gioco di Conte. Lang? Pensavo giocasse di più"

Le parole dell'allenatore del Psv Eindhoven alla vigilia della sfida Champions col Napoli

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Napoli.  

Peter Bosz è alla ricerca della sua prima vittoria in Champions League alla guida del PSV Eindhoven. Domani, il tecnico olandese affronterà il Napoli, squadra allenata da Antonio Conte. L’allenatore azzurro è considerato un punto di riferimento anche dallo stesso Bosz, prossimo avversario. "Cosa penso del calcio italiano? La passione delle persone è straordinaria, c’è sempre qualcosa di bello da ammirare in Serie A," ha dichiarato Bosz in conferenza stampa. Nella rosa del Napoli figurano alcune vecchie conoscenze di Bosz, come Neres e Lang. "David l'ho fatto debuttare con l'Ajax," ha ricordato l’allenatore. "Veniva dal Brasile e già si vedeva il grande talento. Noa? Se non lo conosci, potresti avere un’immagine un po' stereotipata di lui a causa dei suoi tatuaggi e della sua passione per il rap. Ma io lo conosco bene: è una persona gentile, socievole e molto coinvolta con i compagni. Non sarà un capitano nel senso classico, ma è stato comunque un leader del PSV nelle ultime due stagioni".

"Mi aspettavo che giocasse di più nel Napoli, ma adattarsi a un nuovo campionato non è mai semplice per uno straniero. Abbiamo parlato, ma non di questa partita. Di recente mi ha detto che si sta allenando duramente ed è convinto di trovare il suo spazio. Lang ha qualità tecniche eccezionali e sono sicuro che avrà le sue opportunità". Alla domanda sul perché Lang giochi meno, Bosz è rimasto diplomatico: "Non devo certo dare consigli a Conte, un allenatore fenomenale. Come già detto, i nuovi arrivati necessitano di tempo per adattarsi". Bosz ha poi citato Perisic, giocatore del PSV che conosce bene l’allenatore del Napoli: "Ho parlato con lui," ha detto Bosz. "So che ha lavorato a lungo con Conte, sia al Tottenham che all’Inter. Anche io ho già affrontato Conte ai tempi in cui allenavo il Bayer Leverkusen e so bene quanto sia complicato sfidarlo. Cosa gli ruberei? La sua flessibilità tattica, la capacità di far giocare la squadra con una difesa a quattro, a tre o a cinque...".