Tangenti e traffico rifiuti, indagati Passariello e De Lucajr

Perquisito l'ufficio del consigliere regionale di Fdi. Almeno dieci indagati

Voto di scambio e traffico di rifiuti: accuse pesanti al centro di un'inchiesta della magistratura che scuote la campagna elettorale a Napoli e travolge il braccio destro della Meloni, Luciano Passariello, consigliere regionale di Fratelli d'Italia. La Procura di Napoli guidata da Giovanni Melillo ha disposto una serie di perquisizioni che hanno interessato la sede della società a partecipazione statale Sma dove il consigliere ha il suo ufficio. La Sma è una società per azioni, specializzata nel risanamento ambientale. Passariello è candidato alla Camera e corre nel collegio elettorale di Secondigliano: proprio ieri aveva accompagnato la Meloni nel tour elettorale a Napoli. Stando a quanto si è appreso sarebbero almeno dieci gli indagati, tra i quali figura anche il figlio del governatore Roberto De Luca, assessore al comune di Salerno.

Le accuse. Corruzione aggravata dall'articolo 7 e finanziamento illecito dei partiti sono le ipotesi di reato formulate nel decreto di perquisizione eseguito oggi dallo Sco, il servizio centrale operativo della polizia. Secondo quanto trapelato, il presunto illecito consisterebbe in somme di denaro (non si sa se promesse o versate) in cambio di un appalto presso la Sma da un imprenditore ritenuto legato a un clan della camorra.

L'inchiesta. L'indagine durante la campagna elettorale a Napoli coinvolge alcuni esponenti del centrodestra campano ma non solo: ci sarebbero anche nomi del centrosinistra coinvolti. Sarebbero almeno 10 gli indagati nell'ambito di questa inchiesta coordinata dal procuratore Giovanni Melillo e dall’aggiunto Giuseppe Borrelli, e condotta dai pm Sergio Amato, Ivana Fulco, Celeste Carrano, Henry John Woodcock e Ilaria Sasso del Verme.

La Procura. In merito alla vicenda, il procuratore Melillo ha comunicato che la Procura della Repubblica di Napoli sta procedendo al “compimento di atti di perquisizione e sequestro finalizzati alla verifica di plurime e articolate acquisizioni informative e rivelatrici dell'esistenza di accordi corruttivi diretti al controllo illecito degli appalti pubblici nel delicato settore del trasporto e dello smaltimento rifiuti in Campania. Le attività si sono rese necessarie dalla rilevata gravità del rischio di dispersione probatoria collegato alla annunciata diffusione di notizie e immagini in grado di pregiudicare gravemente le indagini sulle gravi ipotesi individuate”.