Coronavirus a Battipaglia: positivo il padre di un chirurgo

Il medico, in mattinata, era in sala operatoria. I chiarimenti del sindaco Francese

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Battipaglia.  

Paziente positivo al coronavirus all’ospedale di Battipaglia, la conferma del sindaco del comune, Cecilia Francese, che in un video messaggio ha chiarito la dinamica degli eventi: “L’altra sera è arrivato un paziente, una persona anziana di 87 anni proveniente da Salerno con diarrea e febbre. Il figlio, un medico chirurgo dell’ospedale di Battipaglia è andato a prendere il padre munito di tutte le precauzioni che si possono avere per evitare il contagio da Coronavirus. Al suo arrivo è stata richiesta una tac addome, e, pur non avendo una sintomatologia tipica è stato attivato il protocollo per coronavirus e l’uomo è stato sottoposto anche ad una tac del torace. Dall’esame è risultata una polmonite bilaterale, con il conseguente forte sospetto di infezione da covid19." 

Dopo aver sottoposto il paziente al tampone che si è poi rivelato positivo, l'uomo è stato trasferito all'ospedale di Eboli ed è stato sanificato il reparto in cui era stato ricoverato. La sindaca sottolinea, inoltre, che l'intero personale entrato in contatto con il paziente era munito di DPI.

“Il figlio, viste le precauzioni prese, si è presentato al lavoro questa mattina normalmente. È venuto a sapere della positività al tampone del padre stamattina alle 11, mentre era in sala operatoria. Dopo la notizia si è subito allontanato ed è stato sottoposto a tampone. Siamo in attesa dei risultati” spiega Francese.

"Ha continuato a svolgere il suo lavoro perchè aveva preso tutte le precauzioni del caso. Come tutti i suoi colleghi e l’intera struttura di Battipaglia. Per legge, i medici continuano a lavorare anche se entrano a contatto con pazienti positivi, purchè non abbiano sintomi e il tampone sian negativo. Questo perchè altrimenti la quarantena la ferebbero tutti i medici a contatto con questi pazienti." aggiunge la sindaca di Battipaglia. 

Infine l'appello alla cittadinanza: “Meno si esce e meno si ha il rischio di contrarre il contagio, le strutture del sud non sono quelle del nord e stanno andando in crisi. Dobbiamo rimanere a casa.”