Medico morto per Covid: una messa per Antonio De Pisapia

Il medico di base venuto a mancare nel mese di aprile a Cava de'Tirreni. Una targa in suo onore

medico morto per covid una messa per antonio de pisapia

Questa mattina al Duomo di Salerno la celebrazione a cura del Vescovo Bellandi. Presenti il sindaco di Cava Vincenzo Servalli, il vicesindaco di Salerno Eva Avossa e il Prefetto Francesco Russo

Salerno.  

Una celebrazione per ricordare i 170 operatori sanitari, tra medici e infermieri, che in questi mesi di battaglia contro il Covid-19 hanno perso la vita. Grazie alla richiesta dell'associazione Mogli Medici Italiani e all'Ordine dei Medici di Salerno, si è svolta questa mattina nel Duomo di Salerno una messa in onore di quanti in questi mesi hanno perso la vita nel tentaivo di salvarne altre. 

Una celebrazione solonne quella del Vescovo Andrea Bellandi, alla presenza di una chiesa quasi piena del Prefetto di Salerno, Francesco Russo, del sindaco di Cava de'Tirreni Vincenzo Servalli, del vicesindaco di Salerno Eva Avossa e della moglie e figlia del medico di base Antonio De Pisapia, venuto a mancare nel mese di aprile, proprio a causa del coronavirus. 

"Siamo qui oggi con l'anima, il cuore e la voce per per ricordare, per pregare, per ringraziare  quanti sono rimasti vittime innocenti del tragico evento del coronavirus", Ha dichiarato la Presidente dell'associazione Mogli Medici Italiani. In totale, in Italia, sono 170 le vittime da coronavirus tra medici e infermiei. 

Antonio De Pisapia, è venuto a mancare il 7 aprile dopo aver visitato Antonio Milite, la prima persona risultata positiva - e poi deceduta - nella città metelliana. Giovanni D'Angelo, in qualità di presidente dell'ordine dei medici in provincia di Salerno, ha voluto consegnare alla famiglia del medico De Pisapia, una targa in suo onore e per far sì che non venga dimenticato. 

"Per quei medici che pur in pensione sono tornati in ospedale per aiutare i colleghi che erano allo stremo delle loro forze. Alle famiglie, alle mogli dei medici che hanno vissuto in maniera disumana e in sturale la morte dei loro cari, è stato negato loro il confronto di una mano e di una carezza come ultimo saluto. Noi oggi siamo particolarmente vicine e condividiamo il loro dolore. Il per sempre diventi tale". Ha concluso Nietta Carucci Penta, presidente dell'associazione che ha indetto la messa in onore dei caduti. 

La celebrazione del Monsignor Bellandi si è concluso con un saluto da parte del Prefetto Russo: "E' stato un momento non facile. In questi mesi abbiamo lavorato tanto insieme per trovare la migliore soluzione, con la consapevolezza che coloro i quali erano chiamati a fare bene il loro dovere, lo stavamo facendo con grande civiltà, onore e dignità. Mi riferisco agli operatori sanitari, donne e uomini, medici che sono ancora a lavoro. Non mi piace la retorica dell’eroismo, a me piace guardare alle attività dell’uomo secondo la sua socialità, l’uomo solo non ha nessun dono. Rendo loro onore e li ringrazio dal profondo del cuore". 

Subito dopo c'è stata la consegna della targa alla moglie e alla figlia del medico di base di Cava de'Tirreni. Il presidente D'Angelo, avvolto dall'applauso dei presenti non è riuscito a trattenere le lacrime, lasciandosi abbracciare dalla moglie di De Pisapia. 

"Al collega, incolmabile esempio di professionalità che ha fatto della dedizione medica la sua regione, al punto da rischiare prima la sua vita pur di portare a termine la sua vocazione ippocratica. L’ordine dei medici lo ricorda con affetto". Si legge, in parte, inciso sulla targa in memoria di Antonio De Pisapia, unico medico del salernitano venuto a mancare in questa emergenza sanitaria.