Scuole chiuse: infuria la protesta dei genitori a Salerno

"I nostri figli hanno il diritto all'istruzione, non si può penalizzare sempre la cultura"

scuole chiuse infuria la protesta dei genitori a salerno
Salerno.  

La chiusura delle scuole primarie e secondarie imposta dalla Regione Campania fino al 30 ottobre come misura per arginare il diffondersi del contagio da Covid 19 ha scatenato la protesta dei genitori anche a Salerno. L'ordinanza n. 79 del presidente Vincenzo De Luca è stata aspramente criticata dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina che l’ha definita “un accanimento”. Su Change.org è partita da subito una petizione “Immediata ripresa in presenza delle lezioni scolastiche in Campania” che conta già oltre 8mila adesioni.

E' quello che hanno chiesto a gran voce questa mattina i genitori dell'Istituto comprensivo “Matteo Mari” e della "Monsignor Giovanni Pirone" del popoloso quartiere di Torrione.

“Le scuole sono state le prime a chiudere e le ultime a riaprire, è una cosa insensata. Rivendichiamo il diritto allo studio dei nostri bambini, non si può penalizzare sempre e solo la cultura”.

A dirlo è Alessandro D'Auria genitore di un piccolo allievo dell'istituto salernitano e membro del comitato “Scuole Aperte”, nato in primavera proprio per sensibilizzare sull'importanza della ripresa delle lezioni in presenza.

"Oggi trovarci qui è imbarazzante - denuncia Bianca Della Calce madre di un'allieva della Monsignor Pirone - non consentire l'istruzione è un fallimento. Distruggere dalla sera alla mattina mesi di lavoro di dirigenti scolastici, personale docente e familiari che hanno tranquillizzato i propri bambini è un fallimento. Qual è l'urgenza di chiudere a Salerno dopo aver speso soldi e fatica per rendere più sicure le scuole?".

Immagine simbolo di questa protesta quella di un bambino intento a colorare all'esterno della scuola "Matteo Mari", seduto al suo banchetto, davanti ai cancelli serrati per l'ennesima volta.