Licenziata perché fumava fuori dall'area riservata: il giudice la reintegra

Per l'azienda si trattava di "giusta causa". Il sindacato: ritorsione perché nostra delegata

licenziata perche fumava fuori dall area riservata il giudice la reintegra
Bellizzi.  

Aveva fumato una sigaretta fuori dall’area riservata all’esterno dello stabilimento in cui lavorava: con questa motivazione il 21 novembre 2019 una lavoratrice, delegata sindacale della Flai-Cgil Salerno, fu licenziata “per giusta causa” dalla direzione aziendale dello stabilimento Ortoromi di Bellizzi, in provincia di Salerno.

Oggi, a distanza di due anni dal fatto, il tribunale di Salerno, sezione Lavoro, con sentenza  pronunciata dal giudice  Michela Doronzo, ha reintegrato la donna “in quanto il licenziamento è stato dichiarato nulla per insussistenza del fatto materiale contestatole e per la natura ritorsiva del licenziamento stesso perché - spiegano gli avvocati Rita Salzano e Giuseppe Lambiase, nominati dalla Flai-Cgil Salerno che ha sostenuto la lavoratrice nella battaglia legale - il reale motivo che ha determinato il recesso datoriale è da individuarsi nella volontà dell'azienda di liberarsi della dipendente che per prima aveva rivendicato i propri diritti rivolgendosi al sindacato”.

“Dopo due anni di battaglia legale - ha affermato il segretario generale Flai-Cgil Salerno, Alferio Bottiglieri - finalmente un giudice ha cristallizzato una verità che noi sapevamo essere l’unica fin dall’inizio: la nostra delegata fu licenziata per la sua attività sindacale all’interno dello stabilimento e non per aver semplicemente violato l’area riservata ai fumatori. Con questa sentenza - aggiunge Bottiglieri - si stabilisce, una volta di più, che fare attività sindacale, difendere i diritti e le tutele di lavoratori e lavoratrici, non può e non deve essere motivo per un licenziamento per giusta causa. Auspichiamo adesso che la lavoratrice rientri quanto prima al proprio di posto di lavoro, tornando a ricoprire mansioni e funzioni svolte fino alla data del suo ingiusto ed illegittimo licenziamento, e siano ripristinate corrette relazioni sindacali”.