Dopo sei anni, cinque da presidente e uno da commissario, Tommaso Pellegrino lascia ufficialmente la guida del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. A Palazzo Mainenti di Vallo della Lucania, sede dell’Ente, l’ormai ex numero uno ha ripercorso tutti questi anni, tracciando un bilancio sulle attività svolte, alla presenza del direttore generale Romano Gregorio, dei consiglieri e dei dipendenti dell'Ente.
La conferenza stampa
Durante l'incontro con i giornalisti, l'ormai ex numero del Parco ed oggi consigliere regionale di Italia Viva, ha ripercorso le varie tappe che hanno caratterizzato il suo cammino alla guida dell'Ente: dall'emergenza cinghiali allo spopolamento, per poi soffermarsi sulle attività di salvaguardia e promozione dell'Ente.
Le sue parole
«Lascio un Parco con un'autorevolezza e centralità nel nostro territorio - ha detto Pellegrino - Non era affatto semplice, quando sono arrivato, per via dei tanti anni di commissariamento, ma oggi sono felice di poter dire di aver contribuito a ridare un ruolo di primo piano. Il mio motto è stato sempre il "bello che diventa utile" e penso proprio che ci siamo riusciti perché in questi anni abbiamo fatto tante cose belle che sono diventate utili per il territorio e per la gente».
L'elenco
L'efficientamento energetico delle strutture del Parco, il bike sharing ed Enel X per la mobilità sostenibile, l'Alta Velocità con le fermate nel Cilento, l'apertura di Villa Matarazzo e di cinque musei, la riqualificazione di diverse aree degradate del Parco. Un elenco che, con orgolio, Pellegrino ha presentato durante la conferenza stampa.
«Abbiamo messo in campo tutte le iniziative che avevamo programmato grazie a un grande lavoro di squadra, dal direttore Romano Gregorio a tutto il personale - ha concluso Pellegrino - Con un pò di burocrazia in meno, di cui anche noi siamo vittime, avremmo potuto fare anche qualche altra cosa. Futuro? Mi auguro che si arrivi subito alla nomina di un nuovo presidente e degli organi di Governo del Parco in quanto aprire una nuova e lunga stagione di commissariamento significa rischiare di distruggere tutto quello che abbiamo fatto di buono in quqesti anni».