De Luca attacca il governo su autonomia e sanità: rischiamo di farci male

Parole a margine dell'inaugurazione del nuovo reparto di Endoscopia al Fucito, Mercato San Severino

de luca attacca il governo su autonomia e sanita rischiamo di farci male

"Furto di decine di miliardi a spese del Mezzogiorno, ma nessuno pare interessato alla cosa, tranne la Regione Campania"

Mercato San Severino.  

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha presenziato all'inaugurazione del centro di riferimento regionale in Campania per la patologia bilio-pancreatica, si tratta dell'unità operativa complessa di Endoscopia operativa, presso il presidio ospedaliero 'Fucito' di Mercato San Severino. Il plesso fa parte dell'Aou San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno. In questa struttura si effettuano interventi per neoplasie delle vie biliari e del pancreas, esami eco-endoscopici con biopsie del fegato e del pancreas, oltre a diversi interventi innovativi con pratiche mininvasive. Il servizio funziona sulle 12 ore e assicura emergenze notturne e festive. A breve è prevista l'apertura di sei posti letto che consentiranno anche ai pazienti che provengono da fuori regione di essere accolti e curati. Per il presidente De Luca, "il Fucito a San Severino è una struttura eccellente, grazie a professionisti di alta qualità e grazie a un rinnovamento tecnologico che abbiamo fatto in questi anni. E' un pezzo del rinnovamento di tutte le strutture ospedaliere della nostra regione". Per il direttore generale dell'Aou Ruggi, Vincenzo D'Amato, "si tratta di una delle eccellenze che impreziosisce l'attività del Ruggi a tutti i livelli".

Le dichiarazioni del governatore Luca sull'autonomia

A margine dell'inaugurazione il presidente De Luca ha parlato anche di autonomia.
"Rischiamo di farci male come Mezzogiorno d'Italia. L'autonomia va avanti con il suo percorso parlamentare. Quello che già è stato attuato è un furto di decine di miliardi a spesa del Mezzogiorno. Ma nessuno pare che sia interessato alla cosa, tranne la Regione Campania".

L'attacco di De Luca sui Lep

Quanto al comitato nazionale incaricato della definizione del livelli essenziali delle prestazioni (Lep), De Luca la definisce "un'altra truffa mediatica del mio amico Calderoli" e si chiede: "Ma si può immaginare che un gruppo di lavoro sia costituito da 62 persone, la grandissima parte docenti universitari? Quando facciamo un concorso, per riunire la commissione concorsuale di cinque docenti universitari, ci mettiamo tre mesi solo per trovare la data". "Avevamo proposto di impegnare l'ufficio parlamentare di bilancio, che è un organismo tecnico, terzo e competente", ricorda il presidente della Regione Campania. "Stiamo perdendo tempo anche da questo punto di vista, però nel frattempo stanno bloccando decine di miliardi di euro destinati al Sud. Questa è davvero una cosa drammatica messa in atto dal ministro Fitto".

Carenza di personale nella sanità: De Luca lancia strali 

De Luca è tornato anche sulla questione della carenza di personale in sanita'. "Facciamo i conti, in questo periodo, con una difficolta' drammatica, rispetto alla quale il Governo di prima e il Governo di oggi non hanno fatto assolutamente nulla. Siamo al punto che si fa fatica a organizzare i turni nei pronto soccorso. Vediamo se ci sono nuove decisioni da parte del ministro della Salute. Attendiamo - aggiunge De Luca - ma intanto la situazione rimane quella di sei mesi fa, un anno fa, assolutamente drammatica dal punto di vista del personale. Nei pronto soccorso, abbiamo una fuga dei pochi medici che ci sono per lo stress lavorativo, per i carichi di lavoro. I concorsi che si fanno vanno deserti perchè, obiettivamente, il lavoro in un pronto soccorso è stressante. Da questo punto di vista, per anni, non c'e' stata nessuna decisione consapevole". "Abbiamo mandato, per la quarta volta - attacca De Luca - la richiesta di apertura in deroga di alcuni punti nascita, Sapri, Polla, Piedimonte, Sessa Aurunca. Attendiamo le risposte da parte del Governo nazionale, mentre nei territori alcuni imbecilli fanno demagogia e propaganda". Per De Luca, il numero chiuso a Medicina "è un altro paradosso di un Paese che vive di demenzialità. Non abbiamo medici neanche per i pronto soccorso, però nel frattempo teniamo il numero chiuso alla facoltà di Medicina. Tenete conto che se apriamo oggi la facoltà, i medici arrivano tra sei anni. Quindi, dovremmo, intanto, lavorare per rendere utilizzabili gli specializzandi, cioè i medici laureati che fanno i corsi di specializzazione e dovremmo adeguare retribuzioni e trattamenti economici per i medici attualmente in servizio. Ma non c'e' un'idea coerente di riorganizzazione del sistema sanitario pubblico". "La sensazione e' che si sta andando verso un altro sistema, quello all'americana con le assicurazioni private", conclude De Luca.