Stamane si è tenuta la conferenza stampa dell’Associazione Salute e Vita, per informare l’opinione pubblica in merito alla risposta del ministero dell’Ambiente all’interpello proposto dalla Regione Campania riguardante le Fonderie Pisano e la situazione ambientale nella Valle dell’Irno.
Il presidente Lorenzo Forte ha dichiarato: “Avevamo ragione a chiedere al sindaco di Salerno di fare il suo dovere, di assumersi le sue responsabilità. La risposta del ministero fa emergere il ruolo fondamentale che il sindaco ha nella tutela della salute pubblica. È così che vengono smascherate tutte le omissioni, messe secondo noi in atto in questi anni, per tutelare la salute dei cittadini di Salerno e dei Comuni vicini quindi Baronissi e Pellezzano. Il ministero chiarisce che il Sindaco ha il potere di richiedere in qualsiasi momento una Conferenza dei Servizi per far modificare le prescrizioni relative all’A.I.A. o che può obbligare, motivando, la riduzione della produzione. Tutti strumenti volti alla tutela della salute pubblica, che il Sindaco di Salerno si è ben guardato di attivare in questi anni. Quando recentemente la Regione Campania ha dovuto diffidare le Fonderie Pisano per un problema di emissioni diffuse, il sindaco ha taciuto e secondo noi non ha svolto il suo dovere. Nei prossimi giorni consegneremo una nuova diffida al sindaco Vincenzo Napoli per inchiodarlo alle sue responsabilità. Le Fonderie Pisano secondo noi vanno chiuse ma senza temporeggiare oltre, il sindaco deve garantire la salute pubblica senza più tentennamenti. Il re è nudo", l'affondo di Forte.
“Da anni chiediamo al sindaco di Salerno di svolgere il suo ruolo di primo responsabile della salute pubblica. Il Testo Unico delle leggi sanitarie dà potere al sindaco di porre in essere degli interventi per la tutela della salute dei cittadini. Due sono le cose che secondo noi andrebbero fatte subito: 1) la chiusura del forno alimentato a carbon coke e 2) la limitazione della capacità produttiva, semmai portandola ad un giorno a settimana. Interventi urgenti ma da attuare nelle more del riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.). Nell’ambito di questo procedimento noi ci aspettiamo che non venga rinnovata l’autorizzazione, in quanto attività fortemente insalubre e incompatibile con il contesto urbanistico", aggiunge l'ingegnere ambientale Salvatore Milone.
Netto anche il commento di Franco Massimo Lanocita, avvocato amministrativista dell’Associazione: “Il Comune di Salerno aveva fatto una richiesta al Ministero per cercare di svicolare dalle sue responsabilità e farsi dire dal Ministero che le responsabilità erano tutte della Regione o degli altri enti quali Arpac e Asl. Sono andati per picchiare e sono stati picchiati, perché quello che emerge dalla risposta del ministero è che il Sindaco è la prima autorità in campo che può dettare condizioni precise e specifiche, anche più restrittive rispetto alle condizioni ordinarie di legge. Noi chiediamo che il Sindaco ordini la chiusura immediata del forno a carbon coke e che chieda ad Arpac e Regione Campania di applicare quelle che sono i criteri posti dal D.lgs. 156 per le zone residenziali e non più per le zone industriali. Sono queste due piccole cose che vengono richieste al Sindaco che ovviamente invece di fare il turista e non andare alla conferenza dei servizi, dovrebbe partecipare anche attraverso propri funzionari delegati a svolgere questo ruolo. Ci aspettiamo un ruolo come dire da protagonista da parte del Comune cosa che fino ad oggi non c’è stato”.
