La FP CGIL Salerno esprime sconcerto e disappunto per quanto emerso rispetto alle sessanta ore consecutive di lavoro che un medico ha dovuto assicurare in servizio su un’ambulanza rianimativa del 118 della postazione di Sant’Arsenio, dal 23 al 25 dicembre, senza alcun cambio, senza riposo, senza la possibilità di tornare a casa dai propri familiari. Duole costatare che si parla di turni scoperti, o di nessun rimedio posto per sostituire medici assenti per problemi di salute, o impossibilitati a presentarsi per emergenze familiari.
Antonio Capezzuto, segretario generale dell’FP CGIL Salerno interviene a difesa della sicurezza del servizio e del lavoratore: “Il rianimatore ha atteso invano un cambio che non è mai arrivato, continuando a rispondere alle chiamate di soccorso, anche nei casi più gravi, con la lucidità e le energie che inevitabilmente si affievoliscono dopo ore e ore di lavoro. Sessanta ore di turno rappresentano un record negativo per l’Asl di Salerno, una situazione che appare folle se rapportata ai contratti di lavoro e alle più elementari norme di sicurezza. Chiederemo conto al direttore dell’UOC COT 118 dell’ASL Salerno per capire come mai non è intervenuto. Chiederemo al direttore sanitario aziendale, dr Primo Sergianni, conto sulla gestione dei turni di questa particolare postazione. La carenza di rianimatori in Asl c’è, ma facciamo fatica a capire come mai è sempre e solo su questa postazione che fa capo al 118 che si creano questi problemi. Inoltre, è bene che la pubblica amministrazione, come si suol dire, deve, non solo essere, ma apparire trasparente. Chiederemo subito una manifestazione di interesse per coprire i turni su questa postazione, estesa a tutta l’Asl, e che il direttore dell’unità operativa complessa o il suo delegato dell’unità operativa semplice, risponda direttamente della gestione, e che i turni aggiuntivi siano equamente distribuiti. Occorre evitare dappertutto in ASL logiche da “inner circle”, dove in pochi sono chiamati a ricoprire turni aggiuntivi, e poi nel momento del bisogno cittadini o lavoratori, pagano le conseguenze assurde”.
