Lavoro a nero negli stabilimenti balneari: nei guai i titolari

La guardia di finanza scopre 42 dipendenti irregolari

lavoro a nero negli stabilimenti balneari nei guai i titolari
Agropoli.  

Lavoratori irregolari impiegati negli stabilimenti balneari cilentani. A individuarli i Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno che hanno scoperto due cooperative che avrebbero impiegato manodopera completamente “in nero” oppure con contratti di assunzione irregolari. Nel primo caso, le Fiamme Gialle della Compagnia di Agropoli hanno esaminato le assunzioni di una società cooperativa locale, aggiudicataria del contratto di appalto per il servizio di salvamento sia lungo le spiagge libere del Comune cilentano, sia presso numerosi stabilimenti balneari.

Dal controllo sarebbe emersa la sproporzione evidente tra i contratti stipulati con i gestori degli stabilimenti ed i lavoratori in carico. I militari, dopo aver ascoltato sia i dipendenti che i titolari dei lidi, avrebbero accertato che tutti i bagnini, per lo più studenti universitari con il brevetto di salvataggio, sarebbero stati sottoposti a turni di lavoro molto pesanti, in alcuni casi anche di 50 ore settimanali, a fronte di una busta paga rilasciata mediamente per 20 ore settimanali. Inoltre, non sarebbero state loro garantite le ferie ed i riposi previsti dal contratto di categoria.

Dei 35 lavoratori controllati, ben 5 sarebbero risultati completamente in nero. L'Ispettorato del Lavoro provvederà al calcolo ed al recupero dei contributi non versati, su un totale di 3.700 ore di lavoro “in nero” prestate dagli altri 30 dipendenti, e a determinarne la sanzione, tenuto conto che, per la gravità delle violazioni, la specifica normativa non ammette alcun tipo di agevolazione.

Nel secondo caso, i militari della Tenenza di Marina di Casal Velino hanno controllato una cooperativa sociale dedita all’assistenza agli anziani, anch’essa con un numero molto ridotto di lavoratori formalmente assunti. Difatti, la cooperativa si sarebbe avvalsa delle prestazioni lavorative di numerosi lavoratori impropriamente inquadrati con la qualifica di “socio volontario”, ai quali “formalmente” veniva corrisposto un semplice rimborso spese, ma che in realtà ricevevano pagamenti in contanti, riuscendo così a conseguire un ingente risparmio sul costo del personale e sui contributi da versare.

Al termine del controllo, 7 soci sono stati riqualificati come lavoratori dipendenti; anche in questo caso, la cooperativa è stata segnalata all’Ispettorato Territoriale di Salerno per l’utilizzo di manodopera in nero e per i pagamenti effettuati in contanti.