Uxoricidio di Laviano, Cifrodelli va ai domicilari

Disposti gli arresti in una casa di cura a Palomonte

Laviano.  

Ai domiciliari Francesco Cifrodelli, l’82enne di Laviano che lo scorso 22 luglio uccise la moglie Elda Penta. Il gip del Tribunale di Salerno, Elisabetta Boccassini, ha accolto la richiesta del legale dell’uomo, l’avvocato Giovanni Vitale, e ha disposto gli arresti presso una casa di riposo di Palomonte.

Una decisione che soddisfa i figli di Cifrodelli, che sin da subito si erano detti preoccupati della custodia cautelare in carcere, a Fuorni, del padre, da tempo afflitto da numerosi problemi di salute. «Sono stato aggredito e mi sono difeso. Non volevo uccidere mia moglie, non sono un mostro».

È il racconto che il pensionato fornì al gip. L’uxoricidio avvenne tra le due e le tre di notte del 22 luglio scorso. Cifrodelli ha vegliato il corpo della moglie per dodici ore in uno stato confusionale. Lo stesso racconto fu ripetuto ai carabinieri che lo accompagnavano in carcere a Salerno. Il pensionato si è detto pentito, il suo gesto omicida fu un atto difesa: «Non volevo ucciderla, sono stato aggredito e ho reagito». Cifrodelli in carcere ha pianto, ha compreso la drammaticità del suo gesto che ha causato la morte della moglie. Agli investigatori ha ammesso i continui litigi con la consorte.

 

Redazione