Diffamò il comandante dei carabinieri sui social, condannato Dario Vassallo

Il fratello del sindaco pescatore offese la reputazione del maresciallo Maffia

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Pollica.  

La Corte di Cassazione, quinta sezione penale, ha confermato la sentenza che ha definito il processo la scorso mese di febbraio, che vedeva imputato Dario Vassallo, fratello del sindaco pescatore, Angelo Vassallo, trucidato con nove colpi di pistola la sera del 5 settembre 2010, per aver diffamato il maresciallo Costabile Maffia , ex comandante della locale stazione dei carabinieri. Dunque, è definitiva la condanna a 900 euro di multa per Dario Vassallo.

Per i giudici, Vassallo, con il suo post su Facebook, offese la reputazione del militare dell'Arma. Il ricorso in Cassazione di Vassallo, difeso dall'avvocato Dario Barbirotti , è stato però respinto. 

Per la Cassazione, infatti, il ricorso è inammissibile, generico e manifestamente infondato. Per gli ermellini «l'avere utilizzato il cognome 'Maffia', comandante della stazione dei carabinieri di Pollica, per ironizzare sulla agevole sovrapponibilità di tale cognome al termine mafia, e riferendosi al «nascondersi dietro o dentro un abito», rende palese l'intenzione di Dario Vassallo di esporre alloscherno, nonché al ludibrio pubblico il sottufficiale dell'Arma che comandava la locale stazione».