Paestum: cominciati gli scavi a cura dell'Università Orientale

L'intervento prevede l'esplorazione di uno spazio mai prima indagato

Capaccio.  

Sono appena cominciati gli scavi archeologici a cura dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” presso il celebre Sacello-Heroon di Poseidonia, un monumento tardo-arcaico che si trova nell’agora e che era dedicato al fondatore della città greca.

L’intervento di scavo, diretto da Fabrizio Pesando, con il coordinamento di Laura Ficuciello, prevede l’esplorazione di uno spazio mai prima indagato, che si trova immediatamente all’esterno del recinto di epoca romana, allo scopo di verificare l’originale assetto del monumento e di ricostruirne le varie fasi architettoniche. Scoperto da P.C. Sestieri nel 1954 nell'area urbana dell'antica città di Poseidonia-Paestum, durante gli enormi scavi effettuati nel dopoguerra con i finanziamenti della Cassa per il Mezzogiorno, tale monumento fu oggetto delle più svariate interpretazioni e per lungo tempo è stato noto in letteratura come "sacello ipogeico" di Paestum.

Al suo interno custodiva un sontuoso corredo, composto da preziosi vasi in bronzo, spiedi ed un’anfora attica del Pittore di Chiusi, ora esposti nel Museo di Paestum.

I risultati delle indagini condotte successivamente sono confluiti in una prestigiosa pubblicazione scientifica (E Greco - D. Theodorescu, Poseidonia-Paestum II, L 'Agora, Roma 1983). Nel 1998 Laura Ficuciello ha curato lo studio di tutta la documentazione materiale che era stata scoperta nel corso degli scavi condotti dal Sestieri all'interno del recinto e che era rimasta inedita.

La revisione del monumento e di tutta la documentazione disponibile (archeologica, grafica e fotografica) ha consentito di avanzare alcune ipotesi che necessitano di verifica: tra i problemi irrisolti, in particolare, vi è quello relativo all'originario assetto del monumento all'epoca della sua realizzazione (510 a.C.), in relazione ad un altare che doveva trovarsi sulla sua fronte, verso est, e che è stato riconosciuto in alcuni filari in pietra che attualmente risultano inglobati nel recinto di età romana. La cronologia e la funzione di quest'ultimo, inoltre, non è del tutto chiara e la presenza di una prestigiosa costruzione, di incerta funzione, sorta in epoca romana nello spazio adiacente, induce a ritenere che l'area dell'agorà greca avesse continuato a svolgere un ruolo precipuo anche dopo la romanizzazione.

“Dalla ripresa delle indagini in questo settore di abitato da parte dell'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" – dichiara la professoressa Laura Ficuciello - si attendono risultati importantissimi: il sondaggio ad est del recinto del "sacello", in definitiva, ha lo scopo di indagare lo spazio posto tra il monumento esplorato nel 1954 ed i saggi effettuati in passato immediatamente più ad est, allo scopo di ricostruire la storia di questo settore dell’agorà, lo spazio pubblico per eccellenza della polis greca.

Lo scavo vede la partecipazione di studenti dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, iscritti a corsi di laurea (triennale e magistrale) in discipline archeologiche, che avranno così la splendida possibilità di poter sperimentare sul campo le conoscenze apprese nel corso dei loro studi”.

S.B.