"La voce di Maria - memorial don Gennaro": ecco tutti i premiati

Riconoscimenti per medici e una giovane affetta da SLA

la voce di maria memorial don gennaro ecco tutti i premiati
Cava de' Tirreni.  

La V Edizione del Memorial La Voce di Maria - Premio “Don Gennaro Lo Schiavo” si è svolta il 7 dicembre 2025, vigilia della solennità dell’Immacolata, nella suggestiva cornice dell’Abbazia Benedettina della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni, luogo simbolo della fede e della vita monastica di don Gennaro Lo Schiavo, a cui l’iniziativa è dedicata. Il Memorial nasce per unire preghiera, arte e testimonianza attraverso musica, narrazione e condivisione, nel segno della Vergine Maria e della memoria di un sacerdote che ha fatto della cura, della vicinanza ai sofferenti e dell’amore verso gli ultimi un vero stile di vita.

La direzione artistica è a cura del M° Chiara Gaeta, ideatrice e anima del Memorial. L’Edizione 2025 presenta una formazione artistica di elevato prestigio con M° Anna Picerno (soprano), M° Daniele Lettieri (tenore), M° Mauro Fagiani (violoncello), M° Pietro Cernuto (friscaletto e zampogna) e M° Pietro Pisano (pianoforte, organo, zampogna e direzione musicale). La serata è stata accompagnata dalla voce narrante di Alessandro Bruno, che ha interpretato testi poetici della tradizione e componimenti originali tratti dalla sua raccolta “Feste, Festine e Maletiempo”. Musica, poesia e narrazione hanno così intrecciato un programma artistico di grande intensità e
spiritualità.

I RICONOSCIMENTI DELLA V EDIZIONE

Premio “Don Gennaro Lo Schiavo”: È il riconoscimento principale del Memorial, conferito ogni anno a una persona con disabilità che, con straordinario coraggio, dignità e determinazione, trasforma la fragilità in luce e il dolore in testimonianza. Questo premio vuole dare voce a chi non smette di lottare e di vivere, offrendo a tutta la comunità un esempio concreto di resilienza, fede e
speranza. Durante la serata il Premio “Don Gennaro Lo Schiavo” 2025 è stato conferito ad Apollonia D’Arienzo, ballerina e coreografa affetta da SLA, simbolo di resilienza e testimonianza spirituale. La sua vita, trasformata dalla prova in arte, poesia e amore, continua a parlare di coraggio, dignità e luce interiore. Il premio riconosce come abbia saputo trasformare dolore e fragilità in esempio e fonte di ispirazione per tutti. Apollonia ha fatto recapitare una lettera, che è stata letta dal Direttore Artistico Chiara Gaeta al momento della consegna del premio alla sorella Rosaria. 

“Grazie mille! Sono commossa e onorata dal premio per la resilienza che mi avete dedicato. Vivere con la SLA da 29 anni è stata per me una sfida quotidiana, ma non ho mai perso la speranza e la determinazione. Il vostro riconoscimento mi riempie il cuore di gioia e mi dà la forza di continuare a lanciare messaggi di speranza e di incoraggiamento a tutti coloro che, come me, vivono con una disabilità. La resilienza è la capacità di affrontare le difficoltà e di trovare la forza di andare avanti, anche quando tutto sembra impossibile. E io ho imparato che la resilienza è anche trovare la bellezza nella vita, nonostante le difficoltà.Grazie ancora per questo premio, che mi fa sentire vista e apprezzata. Spero che la mia storia possa ispirare altri a non arrendersi mai e a trovare la forza di vivere la vita al meglio, nonostante le difficoltà che quotidianamente mi mettono a dura prova. Un abbraccio a tutti, Lola D’Arienzo”, le parole della premiata.

Premio “Fede e Cura – In Cammino con l’Anima sotto lo Sguardo di Maria Santissima”: È un riconoscimento destinato a professionisti del mondo sanitario – medici, infermieri o operatori – che vivono la loro vocazione come servizio alla persona nella sua interezza, unendo competenza scientifica, umanità, sensibilità spirituale e attenzione ai più fragili. Il premio celebra chi trasforma la cura quotidiana in un gesto di amore, misericordia e tutela della dignità umana. 

Primo premiato: Raffaele Giordano, Cardiochirurgo e Professore presso l’Università “Federico II” di Napoli, Dirigente Medico nella
Cardiochirurgia Adulti e Pediatrica. La sua professione, vissuta come missione, è segnata da uno stile in cui scienza e compassione non si separano mai. Perché la cura, nelle sue mani, diventa preghiera; e la scienza, nelle sue scelte, diventa atto d’amore. «Al Dott. Raffaele Giordano, per aver coniugato eccellenza medica e profonda umanità, trasformando ogni gesto di Cura in Missione,
nella luce della Fede e sotto la protezione di Maria Santissima», le motivazioni della giuria.

Secondo premiato: Giuseppe Landi, Medico chirurgo, per 25 anni nel servizio emergenza 118, nel 2022 insignito del titolo di Cavaliere
al Merito della Repubblica Italiana per essersi distinto nella lotta contro il Covid-19, oggi Medico di Medicina Generale. Per venticinque anni ha abitato il cuore dell’emergenza, lì dove ogni secondo pesa e ogni scelta può salvare una vita. È in quella trincea che ha costruito la sua forza, la sua competenza e la sua straordinaria umanità. Quando la pandemia ha travolto il mondo, il dottor Landi non ha esitato: è stato una presenza costante, coraggiosa, instancabile. Per tutto questo, il dottor Landi è il volto più autentico dei valori racchiusi nel "Premio Fede e Cura": è la capacità di unire scienza e compassione, competenza e misericordia. Un medico esemplare. Un punto di riferimento, soprattutto per Apollonia D’Arienzo. «Al Dottor Giuseppe Landi Per aver unito scienza e compassione, professionalità e misericordia, dedicando la vita ai più fragili con ascolto, presenza e speranza», il riconoscimento.

Nel corso della serata è stato conferito un riconoscimento anche all’onorevole Anna Petrone, madrina del Premio Don Gennaro Lo Schiavo: la Natività. Della sua figura è stata evidenziata la capacità di sostenere il prossimo con impegno, altruismo e forza, anche di fronte alle sfide della vita, qualità considerate fonte di ispirazione per tutti. È stato infine rivolto l’auspicio che la luce della Natività continui a illuminare il suo cammino, guidandola verso il bene comune e la promozione della dignità umana.

"Un sentito ringraziamento va a Padre Abate e alla comunità monastica dell’Abbazia della SS. Trinità di Cava de’ Tirreni, per la grande disponibilità, l’accoglienza e la sensibilità dimostrate nel sostenere l’iniziativa, accogliendola in un luogo così simbolico e caro al cuore di tutta la comunità metelliana. Infatti è stato consegnato un riconoscimento in vetro al reverendo padre Abate Don Michele Petruzzelli per aver guidato la comunità monastica durante la pandemia con fede, premura e spirito benedettino, trasformando difficoltà e silenzio in preghiera e fraternità. È stato sottolineato il suo esempio di dedizione e servizio, in continuità con l’insegnamento di San Benedetto sulla cura dei fratelli come gesto cristiano essenziale", ha concluso il direttore artistico Chiara Gaeta.