Stop all'ambulanza rianimativa in Cilento: sos all'Asl

Il sindaco di Agropoli: "Porre subito rimedio a questa situazione, salute in pericolo"

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Agropoli.  

Il sindaco di Agropoli, Adamo Coppola, ha appreso che il servizio relativo all’ambulanza rianimativa tipo “A”, che copre Agropoli e zone limitrofe, da domani non sarà più operativo. Da qui la richiesta al manager dell’Asl, Iervolino, di intervenire. "Sono venuto a conoscenza che a partire da domani, 1 aprile, non sarà più operativa sul territorio di Agropoli, l’ambulanza rianimativa tipo “A”. A comunicarlo all’Asl è stata la Croce Bianca, che effettua tale servizio in affidamento temporaneo e d’urgenza per le postazioni di Agropoli “A” ed Agropoli BM (ambulanza con autista, infermiere e medico)", le parole della fascia tricolore.

Nella lettera, l’associazione evidenzia di non aver partecipato alla manifestazione di interesse per copertura delle postazioni vacanti Croce Azzurra di Agropoli in quanto "le condizioni economiche del bando di selezione non rispecchiavano le richieste economiche del proprio personale medico anestesista. Già nel gennaio scorso aveva fatto presente all’Asl l’impossibilità di proseguire il servizio alle condizioni economiche della delibera n. 49 del 22 gennaio scorso. Ad oggi, l’associazione evidenzia di non riuscire coprire con tali fondi “nemmeno le indennità dei medici rianimatori” e che quindi non garantirà più da domani la presenza del medico anestesista rianimatore sull’ambulanza di Agropoli", la difficoltà manifestata dall'aassociazione.

Una situazione, spiega il sindaco, praticamente compromessa non solo per Agropoli ma anche per l'intero comprensorio che si ritrova a fare i conti con l'emergenza Covid-19. Per questo Coppola ha chiesto a Iervolino "di porre subito rimedio a tale situazione, al fine di non lasciare scoperto il nostro territorio, già privo di pronto soccorso di emergenza-urgenza, da tale importante presidio a tutela della salute. Non possiamo permetterci ad oggi, con l’ospedale di Vallo della Lucania già in affanno, di minare ancora oltre il diritto alla salute dei cittadini di Agropoli e del comprensorio cilentano".