L’avvicendamento al comando della compagnia dei carabinieri di Eboli è stata vista come l'occasione, da parte dell’amministrazione comunale, per ringraziare l’opera dei militari ed in particolare il capitano Alessandro Cisternino, che ieri ha lasciato la compagnia di Eboli per guidare la compagnia di Mercato San Severino. Massimo Cariello, il sindaco di Eboli, ha voluto salutare l’ufficiale con una cerimonia nell’aula consiliare, consegnando a Cisternino un encomio deliberato dalla giunta comunale. Si tratta dela prima iniziativa di questo tipo ad Eboli, a voler testimoniare la rinnovata attenzione dell’Amministrazione comunale per il tema della sicurezza dei cittadini, che necessariamente passa attraverso l’impegno quotidiano delle forze dell’ordine.
Erano presenti sindaci e rappresentanti di gran parte dei 20 comuni il cui territorio ricade nelle competenze operative della compagnia dei carabinieri di Eboli. «Il capitano Alessandro Cisternino, grazie ai suoi Carabinieri della Piana del Sele, durante il lungo periodo di comando ha portato a termine numerosissime operazioni di servizio, soprattutto sul fronte dei reati commessi da appartenenti alla criminalità organizzata e dediti alle estorsioni a danno degli imprenditori locali - ha detto il sindaco Cariello nell’illustrare l’encomio -. Significativo ed intenso è stato il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti con disarticolazione di vere e proprie piazze di spaccio ed individuazione di numerose piantagioni di marjuana.
Di notevole spessore l’attività repressiva che ha consentito l’arresto di pluripregiudicati componenti batterie di rapinatori di banche e “compro oro” nonché della famigerata” banda di Scampia che ha trafugato negli ultimi anni le attrezzature informatiche all’interno di numerosi Istituti Scolastici della Campania. Significativi anche i risultati conseguiti nell’azione di contrasto all’usura, estorsioni, truffe aggravate, violenza di genere e reati predatori, prostituzione, illegalità diffusa, sicurezza sui luoghi del lavoro e sfruttamento della manodopera in nero».
Redazione Salerno
