«Famiglia e scuola sono, da sempre, due sistemi educativi che, ognuno con i propri ruoli, coesistono e si integrano nel percorso di crescita dei ragazzi. Ma affidare esclusivamente alla famiglia il compito di educare sul tema dell’educazione sessuale e affettiva significa di fatto escludere la scuola, che invece può e deve fornire conoscenze e strumenti». A dirlo è la senatrice del Movimento 5 Stelle, Anna Bilotti, che torna così sulla questione dell’educazione sessuo-affettiva nelle scuole, la cui introduzione, ribadisce, «non è più rinviabile».
«Dopo quanto dichiarato dal ministro Nordio, il quale sostiene che l’educazione sessuale debba avvenire in famiglia, e dopo l’approvazione in Commissione Cultura dell’emendamento della Lega al ddl Valditara, che limita e non poco le attività di educazione sessuo-affettiva, ritengo che bisogna insistere nel rivendicare il ruolo imprescindibile della scuola in questo ambito», sottolinea Bilotti, che richiama poi anche la nota congiunta di nove Ordini regionali degli Psicologi, tra cui quello della Campania, che definiscono «una risorsa l’educazione affettiva e sessuale».
«Infine, sentire rievocare le teorie gender non è altro che un tentativo di sviare la discussione su un argomento fondamentale per prevenire la violenza di genere», conclude la senatrice Bilotti.
