Ieri pubblicammo la lettera di un tifoso che, pur elogiando lo zoccolo duro della curva Sud, sottolineò come a Salerno si peccasse di memoria corta e vigesse ormai l'abitudine di guardare il bicchiere perennamente mezzo vuoto. Oggi, invece, proponiamo il pensiero di Enzo Lodato, uno di quelli che vive davvero per la Salernitana, che ha trasmesso la sua passione ai figli Antonio e Francesco e che, pur vivendo a Cava, indossa sempre con fierezza e senso di appartenenza vessilli granata. Il suo pensiero è molto semplice ed è un messaggio rivolto a Lotito: i salernitani non pretendono la A, ma hanno diritto a sognare perchè sono profondamente legati alla maglia. Ecco il suo pensiero:
"Caro presidente Lotito, sono tifoso della Salernitana da quando sono nato, sono una persona che ogni volta che ha firmato un contratto lavorativo ha cercato di far conciliare gli impegni professionali con la possibilità di essere presente allo stadio, piango di gioia come un bambino quando vedo anche solo le repliche di vittorie del passato e la Salernitana è la mia vita. Ho avuto la fortuna, anche tramite questo sito, di conoscere veri amici "granata", con cui quotidianamente parliamo della nostra squadra del cuore e ci ritroviamo settimanalmente a cena perchè la Salernitana è famiglia, non è un pallone che va in una porta. Nessuno potrà disconoscere i meriti di quanto avete fatto: eravamo nel nulla, siamo stabilmente in B e vi ringraziamo. Ora, però, si è creata questa spaccatura e se pensate che Salerno è la città di presuntuosi che pretende tutto senza dare nulla siete completamente fuori strada.
Io ho visto la Salernitana anche in terza categoria ed esultavo come quando eravamo all'Olimpico, quando siamo stati fatti fuori da situazioni particolari: quando lei fa riferimento ai 2 anni di A si informi su come ci hanno fatto retrocedere e sulle dinamiche dell'esclusione dal campionato di B nel 2005, quando a tutti furono concesse rateizzazioni e proroghe tranne che alla Salernitana di Aliberti. Caro presidente, per il vero tifoso conta soltanto che in campo ci siano undici magliette granata: può vincere anche la Champions League, il mio amore e la mia presenza ci saranno a prescindere perchè noi lo facciamo per Salerno, per una storia di cui andiamo fieri, per un passato che ha visto gente morire per questa maglia. Questo non ce lo toglierà nessuno, saremo sempre orgogliosi delle nostre tradizioni ed è chi ci rappresenta che deve ritenersi sempre fortunato. Perchè ai suoi investimenti sono corrisposti record di presenze, tifo incessante e una spinta che vi ha permesso di arrivare in alto; senza di noi probabilmente eravamo ancora in C, perchè SALERNO FA LA DIFFERENZA.
Io pretendo la serie A non perchè pago l'abbonamento o perchè vado in trasferta, ma perchè so di appartenere ad una tifoseria che non ha niente di meno rispetto a Bergamo, Udine, Verona, Chievo e tanti club anche europei che fanno la Champions. Ricordo la sua promessa al Vestuti durante una delle feste promozione: io non dimentico, ma sappia che anche se lei dovesse andar via e non la prenderà nessuno sarò pronto a fare il biglietto anche in Promozione. Perchè l'amore vero non conosce presidenti, giocatori, società, categorie, dirigenze e allenatori. La storia siamo noi, la Salernitana è la mia serie A. Quella serie A che ci hanno scippato con rigori non dati, arbitri a fine carriera designati per la partita della vita, partite con risultati strani, denunce anonime a Famiglia Cristiana, il caso Venezia-Bari, tante situazioni vergognose che non dimentichiamo. Ci sono stati 4 morti, ci sono tantissime persone che non vengonp più allo stadio da quel giorno. La serie A è un OBBLIGO, CI SPETTA DI DIRITTO, DOBBIAMO RIPRENDERCI QUELLO CHE CI HANNO SCIPPATO IN MODO VERGOGNOSO. Un suggerimento da tifoso: a me interessa una programmazione serie con base solida per il futuro, non investimenti folli per salire subito a ogni costo. Metterei la firma per avere un grande settore giovanile, una rete di osservatori, una struttura di proprietà, marketing per coinvolgere i giovani e i tifosi del futuro. Tutto questo vale più di un bomber o di un grande portiere. Per il resto non mi dilungo in suggerimenti, io faccio il tifoso. Se lei resta e farà una grande squadra sarò il primo ad applaudirla, ma nulla ci toglierà l'amore per i colori granata".
Redazione SPort
