Tempo fa abbiamo proposto la top e la flop undici, ovvero le due formazioni composte da quei calciatori che, per motivi diametralmente opposti, saranno ricordati a lungo e che sono entrati a far parte della quasi secolare storia granata. In questa storia, però, ci sono molti giocatori transitati per Salerno e che, per tanti motivi, non hanno lasciato il segno pur potendo dire, a prescindere dal contribuito dato, di essere stati tesserati per un club glorioso come la Salernitana. Di esempi ce ne sarebbero tantissimi, qualcuno è stato addirittura dimenticato dalla stragrande maggioranza della tifoseria e si fa quasi fatica a considerarlo un ex dal momento che ha indossato la maglia granata soltanto negli allenamenti settimanali. Prendiamo per esempio la Salernitana 2014-15, quella che stravinse il campionato di Lega Pro al termine di un bellissimo duello con il Benevento. In quel gruppo non c'erano soltanto Calil, Gabionetta, Pestrin, Gori, Lanzaro e Moro, ma anche gente come Esposito (quarto portiere, zero presenze), Svonja e Tagliavacche, senza dimenticare quell'Antonio Grillo tesserato per tre anni di fila, ma che il campo lo ha visto soltanto in sporadiche occasioni e in concomitanza con match di coppa o Supercoppa.
Senza voler andare troppo indietro nel tempo, di "meteore" ce ne sono davvero tantissime: dal portiere Dazzi, che sostituì Iannarilli dopo l'infortunio di Lucca, ai laziali Denè, Emmanuel e Adeleke senza dimenticare giocatori che andarono via dopo essere stati regolarmente in ritiro (Diniz, difensore centrale, o Cyprienne ai tempi di Aliberti), la triade di giovani atalantini Stucchi-Bergamelli-Filippini, alcuni elementi richiesti espressamente da Novelli nel 2006 (Gaeta, Coppini) a cui si aggiunsero altri "rinforzi" voluti fortemente da Lombardi come Strauss, Morete, Bardegia e Arostegui, tre argentini presentati come potenziali talenti, ma praticamente mai incisivi.
C'è poi la storia di Fanasca, primo acquisto dell'era Fabiani rispedito al mittente dopo 20 giorni, o quella di Bak, tra i primi acquisti in serie A, ma poi tornato a casa per un problema ad un dito del piede, senza dimenticare il terzino Dobrjievic che esordì con un gol contro il Livorno e che Zeman due settimane dopo mise praticamente fuori rosa, storia simile a quella di Kristic che segnò contro il Bologna 10 secondi dopo essere entrato in campo e per la prima volta. Altri tifosi, invece, ricordano Calà Campana, Carletti, Capone (arrivato su indicazione del ds Salerno e poi in causa con la società di Lombardi per motivi contrattuali), Aslund, Tamandi, Brellier, Moi, Ghomsy, Capezzuto, Grando, Parisi e Pisani, nonché i compianti Barrionuevo e Machado che qui non riuscirono ad ambientarsi. Provando a ipotizzare la top 11 delle meteore, dunque, immaginiamo VIsconti tra i pali (una sola presenza nel 2006-07, errore decisivo nella sfida col Gallipoli), difesa composta da Pasqualini,Criaco, Feussi e Sannibale (quest'ultimo acquistato da Imborgia direttamente dalla Lazio di Lotito assieme a Melara, che poi ha fatto carriera nel Benevento), in mediana Romondini, Carcione e e Strauss, con Ampuero alle spalle di Fragiello e Vukoja. In panchina? La scelta sarebbe ampia, puntiamo su Mario Somma che è stato esonerato ancor prima dell'inizio del campionato e dopo aver giocato- e perso- una sola gara ufficiale.
Redazione Sport
