Il compleanno della Salernitana ha rappresentato un momento particolarmente emozionante per tutta la tifoseria e l'intera cittadinanza di Salerno che, a prescindere dalla fede sportiva, ha saputo vivere la giornata con trasporto, senso di appartenenza e grande rispetto per la storia calcistica di un club che vanta centinaia di migliaia di appassionati e che da sempre lega le proprie fortune al fondamentale apporto del pubblico. Al di là, però, della presenza delle vecchie glorie, dei fuochi pirotecnici, delle lacrime dei tifosi con i capelli bianchi e della splendida coreografia inscenata su una spiaggia storica che si è trasformata per qualche ore in una vera e propria curva da stadio, c'è un qualcosa che non può passare inosservato e che forse conta anche più dell'evento in sè: la presenza delle famiglie e dei bambini. Al corteo, infatti, hanno preso parte persone che non vengono allo stadio da tempo, quelle nuove generazioni che non riescono ancora ad innamorarsi della Salernitana, ma che sono state letteralmente travolte e trascinate da un'ondata d'entusiasmo veramente incredibile e senazionale. Abbiamo visto tanti padri portare in braccio figli di nemmeno un anno "perchè devono capire da subito che la Salernitana va amata e sostenuta", bambini con le magliette dei propri beniamini, ragazzini con sciarpe al collo e che intonavano i cori con profonda passione in un clima di aggregazione e divertimento. Abbiamo rivisto le famiglie: donne, coppie, gruppi partiti appositamente dalla provincia o addirittura da altre città d'Italia, un qualcosa di magico che solo la Salernitana riesce a creare a Salerno. Da qui si deve ripartire: dovrà farlo la società, ma toccherà anche alla tifoseria, ai gruppi ultrasi e ai club organizzati. Quando ci sono manifestazioni così ben organizzate non si può davvero resistere al fascino di Sua Maestà...
Gaetano Ferraiuolo
