24 anni fa trionfo in un San Paolo tutto granata

La doppietta di Tudisco e la rete di Breda riportarono in B la Salernitana di Rossi

Salerno.  

Quando oggi si sente parlare con una certa frequenza della parola "programmazione" molto spesso ci si dimentica che le squadre che vincono un campionato o che comunque raggiungono obiettivi importanti spesso sono nate quasi per caso e senza un criterio particolarmente logico. Quanto accadde nel lontano 1993-94 insegna ancora oggi che prima di giudicare un calciatore, un allenatore o un presidente bisogna aspettare i risultati del campo senza essere disfattisti o polemici a prescindere. La Salernitana, all'epoca, iniziò la sua avventura in un clima tremendamente ostile, con la contestazione che iniziò a Lagonegro già nel primo giorno di ritiro soprattutto per la scelta del presidente di puntare su un allenatore semisconosciuto e che non aveva avuto grandi esperienze in panchina tra i professionisti. Quell'allenatore era Delio Rossi, indicato come "seconda scelta del Foggia dirottata a Salerno per risparmiare", ma vero e proprio condottiero granata ancora oggi indicato dai più come il miglior tecnico di sempre. Quel gruppo di calciatori fu bravissimo ad isolarsi e a trasformare la delusione per i fischi prematuri in una voglia matta di riportare la città intera dalla propria parte a suon di risultati e prestazioni. La cavalcata trionfale si concluse con un epilogo straordinariamente emozionante un pomeriggio di 24 anni fa allo stadio San Paolo, nell'occasione interamente colorato di granata grazie alla presenza in curva B e in tribuna di quasi 25mila tifosi salernitani. Erano i tempi in cui tutti, giovani e non, amavano soltanto la prima realtà calcistica cittadina, con un Arechi sempre pieno, settori ospiti invasi in ogni stadio d'Italia e una passione travolgente, quasi determinante come i gol di Pisano e le parate di Chimenti.

Tornando a quella finalissima play off, la Juve Stabia tenne botta per un tempo prima di crollare sotto i colpi di una scatenata Salernitana, agevolata anche dal triplo vantaggio numerico dettato dalle espulsioni in serie di Incarbona, Italia e Onorato, cui saltarono i nervi forse per la grande importanza della posta in palio e per la frustrazione scaturita dall'evidente superiorità dell'avversario. Una strepitosa doppietta di Tudisco fece impazzire la curva B, ci pensò Breda a pochi minuti dalla fine ad arrotondare il risultato con una pregevole azione personale mentre a Salerno c'era già fermento per strada e si preparava l'accoglienza festante al ritorno da Napoli. In oltre 30mila accolsero squadra, calciatori e allenatore all'Arechi in piena notte, "gente che merita la serie A, altro che la cadetteria" come disse un Tudisco emozionatissimo. Serate e tempi che forse non torneranno mai più. Ma che possono lasciare un grande insegnamento.

SALERNITANA: Chimenti, Grimaudo, Tosto, Breda, Circati (85′ Grassadonia), Fresi, Ricchetti, Tudisco, Pisano, Strada, De Silvestro (79′ Facci). In panchina: Genovese, Rachini, D’Isidoro. Allenatore: Rossi.
JUVE STABIA: Fabbri, Celestini, Incarbona, Italia, Veronici, Rivi, Pizzo, Piubelli, Onorato, Musella (72′ Romei), Lunerti (66′ Noviello). In panchina: Orsino, Talevi, De Francesco. Allenatore: Chiancone.
Marcatori: 50′, 55′ Tudisco, 82′ Breda
Espulsi: Incarbona (J), Onorato (J) e Italia (J).

Redazione Sport