Calaiò dà l'addio al calcio: il live della conferenza stampa

Al fianco dell'Arciere il direttore sportivo Angelo Fabiani

Salerno.  

Emanuele Calaiò dà l'addio al calcio e inizia la sua avventura da dirigente del settore giovanile della Salernitana. SEGUI LA DIRETTA TESTUALE

Emanuele Calaiò: Sicuramente finisce un ciclo e ne inizia un altro, un'altra carriera fuori dal campo ma sempre nel calcio. Una scelta che arrivati a una certa età si fa. Sono strafelice di quello che ho fatto nella mia carriera, non cambierei nulla nel bene e nel male. In ogni città ho sempre lasciato buoni ricordi, sia come uomo che come giocatore. Ringrazio tutti i presidenti, allenatori, compagni di squadra delle squadre in cui ho militato. Ringrazio Lotito e Mezzaroma che mi hanno dato questa possibilità d'intraprendere questo ruolo e il direttore Fabiani per la fiducia. Era una cosa di cui avevamo già parlato in passato e si è concretizzata. Ringrazio Ventura che mi ha dato la possibilità di far parte di questo gruppo fino alla fine. Io i progetti li sposo e li finisco, magari non li finirò da giocatore ma in un'altra verse. Un ringraziamento speciale a mia moglie e ai miei figli che mi hanno supportato in tutti questi anni e i miei genitori che mi hanno permesso d'iniziare la carriera. Sono contento di questa scelta che ho fatto, a 37 anni mi è arrivata questa proposta, dovevo farla a giugno ma ho anticipato di qualche mese. Nel calcio come nella vita c'è un inizio e una fine. Spero di dare ai giovani i consigli che ho sempre messo in pratica in campo. L'obiettivo è trovare talenti che in Campania ce ne sono un sacco. Ragazzi che possono diventare grandi giocatori, basta avere volontà. Io ho fatto carriera iniziando così, per strada.

A giugno mi hanno chiamato tante squadre, se volevo prendere la pensione sarei andato altrove a prendermi un biennale. Sono una persona onesta, così come la vedete. Sono contento per quello che ho fatto. Avrei voluto fare di più da giocatore per la maglia della Salernitana ma ho voluto comunque finire il progetto nella Salernitana. Non sono voluto andare via nonostante le richieste.  

Il momento più bello e quello più brutto? Sono felice di aver lasciato un ricordo in ogni tappa che ho vissuto. Ho sempre fatto gol importanti, mi porto dietro tutto. I momenti più belli ce li ho tatuati qui, i campionati vinti nella mia carriera, gol che mi hanno emozionato. Mi ricordo il gol in rovesciata a Catania contro il Varese, quello di testa segnato a Lecce con il Napoli. Ogni tanto li vado a rivedere su youtube e qualche lacrimuccia mi viene. Il periodo più brutto è stato la mia squalifica, ho passato sei mesi brutti sia io che la mia famiglia. Ma in 22 anni ci sono stati molti più momenti belli che brutti.

C'è un allenatore che ricordi con piacere? Non voglio accontentare o scontentare un allenatore, ognuno mi ha lasciato qualcosa. Ogni allenatore mi ha lasciato qualcosa. Di allenatori ne ho avuti tanti e mi hanno sempre insegnato qualcosa. Li ringrazio tutti. Mi hanno sempre apprezzato come uomo, ho sempre detto le cose in faccia, sia nel bene che nel male. Io sono così, pulito, schietto. Sono contento di quello che ho fatto.

Qualcuno ti ha telefonato in queste ore? Mi hanno scritto in tanti, ieri l'ho comunicato in chat ai miei compagni di squadra. 

In questi mesi cosa è cambiato? La motivazione è la stessa sempre. Sono sempre stato motivato quando ho iniziato un progetto. Le motivazioni erano quelle di giocatore, volevo finire la carriera a Salerno, magari con tanti gol ma non ci siamo riusciti. Voglio finire il progetto con la Salernitana. È stata una decisione mia. Quando ho firmato già c'era l'idea di fare un qualcosa in società. Il direttore già mi conosceva e mi ha sempre apprezzato. Avevamo detto che ne avremmo parlato dopo il mercato e lo abbiamo fatto. Io dal punto di vista fisico mi sentivo bene ma a quest'età si fanno altri ragionamenti. Quando ti capita una proposta così la prendi in considerazione perché hai 37 anni e non più 20.

Il ricordo di Napoli? A Napoli ho trascorso anni bellissimi, come a Parma, Siena, Catania. Con gli azzurri ho fatto tanti gol, abbiamo fatto il doppio salto. Ancora mi apprezzano come uomo perché non ho mai detto una parola fuori posto. Posso solo parlare bene. Al Napoli auguro il meglio, di vincere.

Quando ha deciso? Mi è stata proposta questa cosa dall'inizio. Ci eravamo dati un tempo a fine mercato, io mi sono allenato con professionalità. C'era questo ruolo importante da capire e ho preso subito la palla al balzo. Ho deciso d'impulso. A 37 anni sto bene ma gli acciacchi ci sono. Magari uno può dire "con Ventura magari posso fare meglio". Ma a 37 anni quando ti viene fatta una proposta del genere, io ho preso questa cosa al volo, ho detto facciamola. Ho solo anticipato di qualche mese.

Angelo Fabiani: Emanuele Calaiò ha stretto un contratto con noi la scorsa stagione, pur di venire a Salerno si era decurtato un ottimo ingaggio che aveva con il Parma. Al termine dello scorso campionato, Emanuele aveva diverse richieste come le ha avute quest'anno, mai prese in considerazione da parte della società e da parte di Calaiò. Questo perché: era suo desiderio legarsi a Salerno dapprima come calciatore e, poi, eventualmente effettuare un percorso come dirigente. Sapete che io non sono nuovo a questi colpi ad effetto perché quando intravedo in un calciatore le qualità giuste, l'ho sempre fatto. L'ho fatto con Grassadonia che ho svezzato io come allenatore. L'ho fatto con il mio attuale collaboratore, Alberto BIanchi. Non è stato fatto prima perché c'è stato un mercato convulso. Terminato il calciomercato, abbiamo completato i quadri del settore giovanile, abbiamo una splendida scuola calcio. Terminata questa fase, Ventura era già a conoscenza di questa ipotesi. Ha detto che se questa era la volontà di Calaiò, non c'erano problemi. Qualche giorno fa abbiamo detto a Ventura che si era concretizzata l'ipotesi. Ora si libera un posto in lista ma non significa che torniamo sul mercato. Sono felice di arricchire l'organigramma del settore giovanile con un tassello di qualità.

Quando abbiamo iniziato il campionato con Ventura, i proprietari Lotito e Mezzaroma e il sottoscritto hanno comunicato al tecnico cosa ne sarebbe stato dei calciatori della passata stagione perché, secondo me, lo scorso anno siamo retrocessi. Per Calaiò, invece, è stato diverso, ci volevamo puntare. Poi davanti alla scelta dell'altleta il tecnico ha alzato le mani. Ventura ha detto testuali parole: "Se questa è la volontà del calciatore, alzo le mani".  

LA MAGLIA UFFICIALE - Nei prossimi giorni sul nostro sito ufficiale comunicheremo le date per la consegna della maglia ufficiale del centenario che avverrà ai botteghini dello stadio Arechi. Stiamo attendendo riscontri dal Comune e poi comunicheremo le date e gli orari. Chi dovrà ritirare la maglia dovrà essere in possesso di codice fiscale, indirizzo e-mail perché invieremo a ognuno di loro regolare fattura. 

IL RUOLO DI CALAIÒ - Calaiò occuperà la parte tecnica e dirigenziale nel settore giovanile. Andrà a visionare giocatori, quello che deve fare un responsabile del settore giovanile, dovrà girare la provincia, ci sono ottimi elementi da scoprire. Questi 5-6 anni di militanza nella Salernitana, vi posso garantire che abbiamo diversi giocatori in giro per l'Italia che si stanno facendo valere. Mi auguro che in un prossimo futuro potranno garantire un patrimonio della società. Ho sempre detto che partire da zero è sempre più difficile. Con fatica e con qualche anno di ritardo stiamo andando avanti sia da un lato che dall'altro. Ci siamo dotati di un centro sportivo e c'è un progetto che va oltre l'attuale centro sportivo che noi abbiamo in affitto e abbiamo fatto diverse migliorie. Se ci avete fatto caso, Ventura 

FORESTERIA ROCCAPIEMONTE - Il progetto per il settore giovanile a Roccapiemonte purtroppo si è arenato un po'. Lo scorso anno pensavamo di fare un campionato diverso. C'incontreremo nei prossimi giorni con l'assessore perché sarebbe una grandissima cosa avere una struttura dove ospitare ragazzi che vengono da fuori Salerno. Lo stiamo facendo anche adesso, dobbiamo ringraziare il Convitto a Salerno. Cercheremo di chiudere l'accordo di massima che avevamo a Roccapiemonte. 

SUL DERBY - Il calcio mi ha insegnato che l'episodio è quello che determina una partita. Ricordo nel secondo tempo una clamorosa occasione con Giannetti. Tutto il rispetto per il Benevento, nessuno ha detto che rispetto alle altre squadre sono partiti 15 giorni prima delle altre per il ritiro. Loro avevano un po' più di gamba, erano un po' più pronti rispetto alla Salernitana. Il 2-0, per certi versi, è anche un po' bugiardo. L'episodio a loro favorevole è stato sfruttato, il nostro no. Non eravamo dei fenomeni prima, non siamo dei brocchi ora. Siamo la seconda squadra del campionato come età, ci vuole del tempo. La cosa bellissima è che c'è stata una cornice di pubblico importante, lo stesso pubblico che ha applaudito calciatori e staff dopo la sconfitta. Credo che queste componenti, se dureranno, potranno essere preziose.

HEURTAUX - CERCI - Quando abbiamo preso questi giocatori sapevamo perfettamente che erano in ritardo di condizione ma avevamo messo degli elementi che potevano garantire il campionato. Quando abbiamo preso Heurtaux lo sapevamo, tra l'altro ti dico che dalla Turchia non ci mandano ancora il transfert.