"In questi ultimi giorni se ne stanno sentendo di tutti i colori sull'Ospedale di Ariano. Non vogliamo fare quelli che rompono le uova nel paniere di coloro i quali protestano contro il depotenziamento di una struttura che serve 89003 cittadini. Vogliamo solo far notare che i vari “vogliamo”, “pretendiamo”, “difendiamo”, ecc. devono essere sostenuti da osservazioni inoppugnabili, da richieste precise e motivate." E' quanto scrive in una nota Generoso Maraia, Ariano in Movimento.
"L'associazione Ariano in movimento da anni si prende cura delle sorti dell'Ospedale, sostenendo, nello studio dei vari Piani ospedalieri, la battaglia condotta da altre associazioni. Finora i risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti: un ospedale che sta morendo letteralmente dissanguato dai continui tagli inaugurati da Caldoro e proseguiti con i Commissari ad Acta.
Per superare le singole opinioni e portare a casa dei risultati occorre che i protagonisti di questa lotta parlino una sola lingua e producano proposte e richieste fondate e credibili. La politica locale non ha prodotto nulla in questa direzione. Annunci di ricorsi al Tar da parte del Sindaco, annunci di ricorsi alla Corte dei Conti e alla Procura.
Se a qualcuno interessa tanto la strada giudiziaria allora può stare tranquillo perché è stata già intrapresa e precisamente non da chi fa annunci bensì da una sola Associazione: Ariano in movimento. L’unico risultato positivo è stato ottenuto dall’ass. Ariano in movimento che ha ostacolato in modo scientifico il Piano Ospedaliero regionale al punto che dopo diversi mesi dalla sua emanazione non è stato ancora approvato dal Ministero della Sanità. Se oggi ancora in molti possono parlare e protestare, lo devono a questo risultato ottenuto da Ariano in movimento con le sue denunce che hanno bloccato l’approvazione del Piano Ospedaliero.
Tutto quello che si poteva fare per contrastare la morte dell’Ospedale di Ariano è stato fatto dalle Associazioni e non dalla politica. I lunghissimi tempi della giustizia li conoscono tutti e quindi se la Politica vuole fare la sua parte deve riuscire a dire la verità sul Piano ospedaliero regionale, sull'Atto aziendale provinciale e sul destino del Frangipane.
La questione è più semplice di quanto si voglia lasciare intendere ai cittadini, infatti la distribuzione dei posti letto deriva da un puro calcolo ragionieristico che, seppur contorta, ha una sua logica.
La logica è la seguente: il Commissario ha costatato che nella provincia di Avellino c'è un eccesso di posti letto rispetto al numero di abitanti.
La domanda che i politicanti devono porsi è la seguente: da che cosa è determinato questo eccesso di posti letto? La risposta, semplice a darsi perché frutto di un lungo lavoro di studio, è la seguente: la provincia di Avellino è l'unica in Campania ad avere oltre 200 posti letto ospedalieri destinati alla Riabilitazione che vanno decurtati al totale dei posti letto della Macro area Av-Bn.
Da mesi i politici locali si arrovellano le meningi ma questa risposta non la comprendono e finiscono per fingere che non esiste. Sarebbe più esatto dire che i politici non vogliono comprendere le ragioni del declassamento dell'Ospedale di Ariano perché dietro questo esubero di posti letto ci sono interessi economici più grandi di loro e forse conviene non dare troppo fastidio, seppur in gioco c'è la salute di migliaia di uomini, donne, bambini e anziani.
Perché non si ha il coraggio di dire che tra i 200 posti letto, destinati alla Riabilitazione, che determinano l'esubero ci sono i 111 posti letto della Fondazione Don Gnocchi i quali impropriamente sono definiti ospedalieri?
In realtà sono posti letto extra-ospedalieri perché gestiti da un Ente privato che agisce in un ospedale pubblico, quello di Sant'Angelo, che a sua volta non si occupa in modo diretto della riabilitazione.
A questo punto la domanda la facciamo noi al Sindaco e ai vari consiglieri: è tanto difficile capire che un posto letto per essere definito ospedaliero deve essere gestito direttamente dall'Ospedale e non da una Fondazione privata che percepisce 20 Mln di euro all’anno per i suoi 111 posti letto?
È tanto difficile capire i motivi reali che hanno condotto da una parte a depotenziare l’Ospedale di Ariano e dall’altra a potenziare solo l'Ospedale di Sant'Angelo dei Lombardi?
Il rammarico è che le nostre correzioni al Piano Ospedaliero e all 'Atto Aziendale, nonostante siano state più volte riprese dalla Stampa e siano di dominio pubblico non sono mai state prese in considerazione dall'attuale amministrazione che per l'ennesima volta si conferma bloccata dalle vecchie logiche di potere. Non ci offendiamo se il nostro fondato e dettagliato dossier sul Piano ospedaliero viene utilizzato dai nostri rappresentanti per chiedere che venga ristabilita la legalità e con essa garantiti i diritti dei malati e di tutti i cittadini."
Redazione
