«Concerto di D'Alessio è un rischio per l'area archeologica?»

Lo chiede l'associazione Aquilone e cita un'interrogazione parlamentare di Luigi Di Maio. Eccola.

Pratola Serra.  

Il concerto di Gigi D'Alessio in programma il 4 settembre a Pratola Serra continua a far discutere. Dopo la querelle nata intorno al cachet dell'artista, le curiose diffide del sindaco ai giornalisti, ora arriva anche la richiesta dell'associazione “Aquilone”, vicina al Movimento Cinque Stelle, che chiede alle forze dell'ordine e alle istituzioni di verificare il piano di sicurezza previsto per il concerto e l'eventuale incidenza che la manifestazione potrebbe avere sull'area archeologica di Pioppi dove si terrà l'esibizione dell'artista napoletano.

L'associazione cita un'interrogazione parlamentare del 2013 del deputato Cinquestelle Luigi Di Maio che scriveva di Pioppi: ” è uno dei siti culturali e paesaggistici più importanti dell’Irpinia, abbandonato da anni nel degrado e nell’incuria. Nel 1981 in quella zona furono riportate alla luce le strutture di una basilica longobarda (V-VII secolo d.C), una villa residenziale romana (II-III secolo d.C), una vasta necropoli romano – germanica, nonché i resti di capanne preistoriche risalenti addirittura all’età del bronzo (quattromila anni fa). Oggi, nel sito irpino, invidiato da tutto il mondo, regnano -in desolante trascuratezza- soltanto sterpaglie e rovi”

Nel 2014 la sovraintendenza archeologica della Campania ha denunciato alla Procura della Repubblica, “il degrado della zona e continui movimenti di terra”.

L'idea per farne un parco archeologico non è mai decollata. E ora i cittadini vogliono vederci chiaro. Le migliaia di persone che arriveranno per vedere Gigi d'Alessio potrebbero rappresentare un pericolo per il patrimonio archeologico? Alle istituzioni preposte rispondere.

Intanto in molti aspettano che il sindaco di Pratola Serra, Emanuele Aufiero, chiarisca l'entità della cifra che è stata pattuita con Gigi D'Alessio e il suo entourage per l'esibizione.