di Gianni Vigoroso
Si accelera sul percorso per la realizzazione della scuola media di località Martiri. Le immagini che vedete sono state girate dall'associazione Aios di Ariano Irpino guidata da Amedeo Iacobacci.
La Giunta Comunale di Ariano Irpino guidata dal sindaco Domenico Gambacorta ha approvato la perizia di variante, senza aumento dell’importo contrattuale, finalizzata al miglioramento dell’opera e della sua funzionalità.
Un provvedimento adottato per consentire anche una modifica relativa alla costruzione dei muri di contenimenti, che ora avranno un impatto ridotto rispetto alla prima previsione.
Il progetto del plesso rientra nel “Contratto di Quartiere II”. L’importo complessivo per la costruzione dell’immobile ammonta a 4.996.500,00 euro ed è interamente finanziato dalla Regione Campania. Il piano è stato approvato dall’Amministrazione Comunale il 27 aprile del 2015 e tre giorni dopo è stato accordato il contributo regionale. Entro la fine della primavera 2018, invece, è prevista la consegna da parte dell’Associazione Temporanea di Imprese (Giglio Costruzioni e Robertazzi Costruzioni) che s’è aggiudicata l’appalto.
Il complesso avrà aule per tre sezioni complete, uffici, aule didattiche speciali, presidenza, refettorio, biblioteca, palestra e verde attrezzato. Ci sarà anche un parcheggio a servizio dell’istituto e del quartiere. Con questa importante opera prosegue l’attività di riqualificazione e di rilancio del rione cittadino.
"Non è stato facile. Si è trattato di un percorso lungo e complesso partito nel luglio 2004, quando abbiamo tentato di intercettare un importante finanziamento. Un tentativo andato oltre ogni più rosea aspettativa: il progetto è risultato primo fra i comuni della Regione Campania, nella graduatoria del Ministero delle Infrastrutture nell’ambito della Misura “Contratto di Quartiere II”. A ribadirlo è il sindaco Domenico Gambacorta di quello che per Ariano è da considerarsi un giorno storico.
E’ stato il finanziamento più consistente nel quinquennio di mandato. Sembrava una missione impossibile abbattere quei vecchi fabbricati realizzati nel 1930 per gli sfollati, poi usati quale campo di confino per i dissidenti politici ed infine utilizzati dai nostri concittadini per viverci. La resistenza ad abbandonare le “Casette Asismiche” è stata una delle difficoltà maggiori da superare. Il nostro primo ringraziamento, infatti, va proprio agli abitanti che ci hanno dato fiducia, hanno accettato le nostre rassicurazioni e ci hanno dato la possibilità di avviare una riqualificazione urbana ambiziosa. Un pensiero affettuoso va ad alcune delle persone anziane che non hanno avuto il tempo di entrare nei nuovi alloggi. Avremmo voluto fare presto soprattutto per loro. In questo decennio, le Amministrazioni che si sono succedute, hanno fatto del loro meglio, tra numerose difficoltà, come detto. Intanto però rendiamo un servizio alle nuove generazioni che cresceranno in un Quartiere votato alla socialità, al viver sano e civile, lontano dal degrado, riammagliato al resto del territorio. Restituiamo all’intera Città un’imponente opera pubblica che, tra l’altro, in questi anni, ha rappresentato una notevole boccata d’ossigeno per un vasto indotto tra manodopera e forniture. Il nuovo quartiere è bello, “sostenibile, innovativo, aperto”, a misura d’uomo come diciamo nel titolo di questa piccola pubblicazione che vuole sancire un risultato importante ed allo stesso tempo lasciare memoria di ciò che è stato il Quartiere “Martiri Vecchi” con le sue “Casette Asismiche”, perché fa parte della nostra storia ma era giunto anche il momento di voltare pagina. La perseveranza, la professionalità e la determinazione di tecnici ed amministratori sono state ben ripagate da un risultato qualificante. A tutti loro il mio ringraziamento. Un ringraziamento speciale, infine, giunga agli operai che, con grande dedizione, hanno materialmente costruito il quartiere. Certamente l’impegno non finisce qui. Continueremo a lavorare per completare l’intero programma. Intanto auguro un sereno Natale, sempre più vicino, agli inquilini del nuovo Quartiere Martiri!"
Il Quartiere ex “Martiri Vecchi” oggi
E’ il più bel quartiere di edilizia popolare mai realizzato ad Ariano Irpino. Sorge su una superficie di circa 16mila metri quadri a nord-est della Città. L’ex Quartiere “Martiri Vecchi” oggi è sostenibile, innovativo, aperto. Grazie al “Contratto di Quartiere II” – un programma, secondo il protocollo d’intesa firmato da Regione Campania e Ministero delle Infrastrutture per il recupero e la riqualificazione dei quartieri degradati, tesa a favorire l’integrazione sociale e l’occupazione – è stato realizzato un importante intervento di totale riqualificazione urbana.
L’intera area è pian piano risorta. Al posto delle fatiscenti “Casette Asismiche”, realizzate nel 1930 per ospitare gli sfollati a seguito del sisma, è stato edificato, attraverso tecniche costruttive innovative e all’avanguardia, un complesso abitativo elegante, privo di barriere architettoniche, con rampe ed ascensori, ricco di servizi, di accorgimenti tecnologici nell’ambito dell’isolamento termico, del risparmio energetico e della prevenzione sismica. Non un semplice intervento di edilizia popolare in una periferia asettica, ma un “parco” a misura d’uomo nella logica dell’integrazione. Un Quartiere autonomo, ma allo stesso tempo integrato dal punto di vista sociale, culturale e commerciale. Alle famiglie sono stati restituiti alloggi confortevoli in un ambiente circostante vivibile, dove poter ricreare quell’armonia di vicinato, basata sul reciproco rispetto, nel quale intessere le basi per una comunità coesa. Non solo urbanizzazioni primarie, ma anche edifici destinati ad attività comuni come il bocciodromo, l’oratorio, il centro sociale, l’asilo nido, la biblioteca, le botteghe e ampi spazi aperti per socializzare.
Sessantadue alloggi di edilizia residenziale, tra i quali 18 a Borgo San Domenico, di superficie che varia da 54 mq a 93mq, per i diversi nuclei familiari da 2 a 6 componenti. Sei locali per attività commerciali e botteghe artigiane di circa 60 mq, più il deposito. Un edificio destinato a centro sociale, asilo nido e biblioteca e un altro dedicato ad attività ricreative con il bocciodromo al piano terra e l’oratorio con sala proiezioni al primo piano. E poi c’è quella serie di opere connesse con il programma di sperimentazione. Tali opere rendono il Quartiere sostenibile e tecnologico con l’installazione di dissipatori sismici, di pannelli fotovoltaici, con la coibentazione degli edifici e con un sistema di recupero delle acque piovane per l’irrigazione delle zone a verde e con la predisposizione del controllo del gas radon ai piani bassi degli edifici. Particolare cura è stata posta per gli spazi esterni con annesse urbanizzazioni, e quindi ampi marciapiedi per prediligere la pedonalità, piazzette per ritrovarsi, piantumazione di alberi e numerose varietà arboree. Non sono stati trascurati viabilità e parcheggi.
Il primo intervento in assoluto ha riguardato, infatti, la messa in sicurezza e l’ottimizzazione del flusso veicolare dell’incrocio tra la S.S. 90 e S.P. 414 con una rotatoria che continua a confermarsi determinante per la prevenzione di sinistri ed ingorghi. Migliorata ulteriormente, rispetto al progetto iniziale, la viabilità interna, evitando di comprimere l’anello intorno alle isole abitative, con la creazione di un secondo accesso al Quartiere da via Accoli, adiacente la Parrocchia di Santa Maria dei Martiri, oltre all’ingresso già previsto sulla 414 di via Martiri. Numerosi i posti auto disponibili, sia all’interno del Parco abitativo sia davanti alle botteghe lungo la 414.
Le “Casette Asismiche” in località Martiri furono costruite dal regime fascista dopo il disastroso sisma che colpì l’Irpinia nella notte tra il 22 e il 23 luglio del 1930. Fu un terremoto tragico che provocò 82 vittime, circa 300 feriti. Le testimonianze dell’epoca raccontano di una scossa tellurica, in senso sussultorio ed ondulatorio, che devastò la Città. Non rimase che un cumulo di macerie, numerosi i senzatetto. Da qui, la necessità del Comune di costruire dei fabbricati anti-sismici dove poter accogliere gli sfollati. Tra le diverse aree fu individuata anche quella dei Martiri accanto al villino Mazza. Quest'area oggi è un quartire modello, non una zona marginale della città e a vederla da un drone fa davvero un gran bell'effetto.
