di Gianni Vigoroso
Lo avevano denunciato nei giorni scorsi su Canale 696 e Ottopagine, invitando chi di competenza ad intervenire e la risposta non si è fatta attendere, anzi è stata immediata e piuttosto efficace.
Località Tesoro, Ariano Irpino, da anni una delle zone più devastate dall'inciviltà. Amianto, ingombranti, carcasse di animali, macerie edili smaltite illecitamente, pezzi di carrozzeria e meccanica, bidoni e sacchi sospetti, scarti di macellazione e potremo continuare ancora.
A nulla è servito fino ad oggi il lavoro preziosissimo delle Guardie Ambientali Centro Italia, chi non ricorda i controlli effettuati dal gruppo guidato dal capo distaccamento Nancy Oliva e dei Carabinieri che avevano sequestrato l'ingresso di una fabbrica dismessa, diventata una mini discarica a cielo aperto di rifiuti pericolosi. A nulla perchè, quasi come un segnale di sfida erano stati rimossi persino i sigilli, pur di continuare a sversare, in quel luogo di proprietà privata.
Una situazione che negli ultimi tempi si è aggravata ulteriormente, come dimostrato in esclusiva nei giorni scorsi dalle nostre immagini.
Da qui la risposta incisiva dei carabinieri, intervenuti stamane sul posto insieme all'Arpac e ai Vigili del Fuoco di Avellino, con l'ausilio di un escavatore. All'ingresso della cava di Tesoro, sono state avviate operazioni di scavo, al fine di accertare l'eventuale presenza di rifiuti sospetti, con ogni probabilità interrati. Un pò come avvenuto negli anni scorsi nella vecchia discarica di Pustarza, mai bonificata e denunciato più volte dal compianto Giovanni Maraia, insieme ad un testimone di Monteleone di Puglia, che aveva assistito all'interramento di bidoni con all'interno rifiuti pericolosi. Non è stata fatta mai chiarezza su questa storia.
E' ora spunta il giallo Tesoro. Cosa si nasconde in quei terreni, a tal punto da spingere i carabinieri ad ordinare questa attività di scavo? Si attendono i risultati di questa attività investigativa, accolta con soddisfazione dai residenti della zona. E' da anni che avviene il deposito selvaggio di rifiuti, per lo più dal foggiano, in questa zona, già martoriata dopo la sciagura di Difesa Grande e Pustarza.
