Agenti incatenati davanti al carcere ad Ariano/VIDEO

La protesta nel giorno della loro festa

Situazione esplosiva, mancano uomini e mezzi e solo l'inizio di una serie di proteste clamorose...

Ariano Irpino.  

Si incatenano per protesta davanti al carcere Pasquale Campanello nel giorno della loro festa. Accade ad Ariano Irpino.

Sul piede di guerra una nutrita rappresentanza della polizia penitenziaria del Sappe con a capo il segretario nazionale per la Campania Emilio Fattoriello insieme al segretario locale Rocco Iagulli. Volantinaggio dell’Osapp con Ettore Sommariva  e pieno sostegno alla manifestazione da parte dalla lega presente con una sua rappresentanza locale. Da Avellino è giunto il coordinatore cittadino Aniello Govetosa.

Così gli esponenti del Sappe presenti in maniera massiccia all'esterno del penitenziario arianese, lungo la statale 90 delle puglie:

"Inefficaci sono state finora le nostre denunce numerose nel tempo, abbiamo deciso con sofferenza di protestare in concomitanza della festa del corpo per lanciare a tutti il nostro grido di allarme di uomini e donne, umili servitori dello stato. Personale che non ha più diritto di un servizio programmato, di un piano ferie, ma frutto di un sorteggio dell'ultimo momento, che non garantirà mai le aspettative del personale e delle famiglie. Chiediamo l'avvicendamento degli attuali vertici dell'istituto, responsabili in primis, prima che sia troppo tardi. "

Questi i punti denunciati con forza dal Sappe:

Carenza di personale aggravata dalle continue aperture dei reparti determinate in via unilaterale dall'amministrazione senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali circa il personale da reperire. Mancata rotazione su tutti i posti di servizio, lesiva del principio di pari opportunità per tutto il personale in servizio come previsto dalla normativa.  Mancata esecuzione delle graduatorie emanate con interpello del gennaio 2017 con violazione delle aspettative del personale avente diritto ed in posizione utile nelle assegnazioni. Mancata programmazione del servizio con ricadute sulla vita privata del personale stesso. Accorpamento dei posti di servizio con gravi responsabilità ricadenti sul personale di polizia penitenziaria e livelli minimi di sicurezza nin più tollerabili.  Ricorso al lavoro straordinario senza il consenso del dipendente come dovuto. Determinazioni unilaterali dei criteri per l'organizzazione del piano ferie estivo del personale con ricorso ad inconcepibile sorteggio.

L'Osapp in un volantino:

"Non chiedeteci il giorno della nostra festa se siamo soddisfatti di come siamo trattati, perché oltre la disorganizzazione e il disagio, oltre le disattenzioni, l’indifferenza e l’incapacità degli organi amministrativi, oltre le offese e le botte che riceviamo, oltre le accuse per i pochi che le meritano e per tutti gli altri che fanno il proprio dovere (basta trascorrere poche ore in un carcere per rendersene conto), siamo delusi anche dal poco che dovremmo avere e che non abbiamo. Perveniamo alla nostra festa senza il fersonale che ci consentirebbe di prestare servizio con dignità e di rendere possibile la civile convivenza nelle carceri e più sicura la società, perché siamo 10mila poliziotti penitenziari in meno di quelli che servirebbero. Perveniamo alla nostra festa senza neanche le uniformi che ci rendono riconoscibili e un unico corpo di polizia perché prestiamo servizio con uniformi rattoppate, acquistiamo a nostre spese calzature e camicie e mandiamo in tintoria tute di servizio scolorite."

All’interno del carcere la cerimonia che quest’anno passa in secondo piano. Così il direttore Gianfranco Marcello:

"Potrei cavarmela dicendo, che con dieci sigle sindacali attive, c'è sempre qualcuno scontento, però non sarebbe giusto. In realtà, molte delle loro rivendicazioni sono corrette e in parte sono anche mie. Certamente non si può non sottolineare che l'istituto di Ariano oggi, in questo momento, ha 25 unità in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, tra l'altro 10 di queste all'improvviso, per le elezioni amministrative hanno chiesto un periodo di congedo. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso senza possibilità di programmazione alcuna su una situazione giù estremamente difficile. Per non parlare delle persone che vanno in pensione e non vengono sostituite. In parte credo che ci sia da pensare ad un riordino delle piante organiche decise dall'amministrazione centrale anche a fronte del raddoppio del padiglione."

Gianni Vigoroso