Re e Regina devono avere la patente per andare a cavallo

Amara sorpresa per la rievocazione storica delle sacre spine ad Ariano

La comunicazione che ha lasciato tutti di stucco...

Ariano Irpino.  

Le tradizioni che continuano a morire, tutto diventa complicato e lo dimostra il vertiginoso calo di rappresentazioni, rievocazioni, concerti e sagre in tutta Italia compreso l'Irpinia.

L'Associazione Sacre Spine comunica che per la XXII Edizione della Rievocazione Storica del Dono delle Sacre Spine, ormai alle porte, non sarà possibile una selezione di Re e Regina, secondo il regolamento pubblicato sul sito dell'associazione e come effettuato gli scorsi anni, in quanto lo stesso dovrà essere adattato alla nuova normativa in materia di sicurezza e ai requisiti necessari per la monta dei cavalli. 

Secondo le normative previste dai regolamenti della federazione italiana turismo equestre i figuranti/cavalieri che intendano partecipare agli eventi devono avere una patente A/1 come figuranti, ma con apposita verifica di idoneità del referente di Disciplina o A/2 per attività di tipo dinamico e ricostruttivo sempre con attestazione di idoneità del referente. 

L'Associazione, visti i tempi ristretti, è materialmente impossibilitata a far seguire un corso di equitazione ai figuranti scelti per interpretare il ruolo di Re e Regina, pertanto per l'edizione 2018 è costretta a contattare persone munite del titolo abilitativo, ma, nel contempo, si impegna ad attuare le modifiche richieste per la prossima edizione. A comunicarlo attraverso una nota è stato il presidente Giancarlo Sicuranza. Una notizia che farà inevitabilmente rumore in città. 

istruzione e incendio di Ariano del 1255 ad opera di Manfredi, la rievocazione dell’eccidio della Carnale e la ricostruzione della città progettata nel 1269 da Carlo I D’Angiò.Si narra in pratica dell’inganno con cui i soldati disertori, entrati sul tricolle, da tempo assediato, nottetempo aprirono le porte della città all’esercito invasore, che barbaramente trucidò gli abitanti e incendiò il campanile e gli edifici accanto.

Un evento che rievoca il dono delle Sacre Spine della Corona di Cristo, custodite in due cilindri di cristallo incastonati in un prezioso ostensorio d’argento protetto in una teca di velluto rosso che Ariano custodisce gelosamente dal 1269. Non a caso, parallelamente al programma di eventi popolari si svolge anche un intenso calendario di appuntamenti religiosi. Il ricordo di tali reliquie ad Ariano è antichissimo,  riportabile al periodo angioino. Molti sono gli indizi che avvalorano la tesi che le Sacre Spine siano state consegnate da Carlo D’Angiò alla città quale premio per la fedeltà alla causa del Papa e per la distruzione patita. Intanto la corona di Spine era in possesso di San Luigi, Re di Francia e fratello di Carlo D’Angiò, quest’ultimo - secondo la Storia ecclesiastica del Racine (sec XIII) - nel venire in Italia per impossessarsi del Regno di Napoli, portò con sé tra le cose più rare e più preziose alcune Sante Spine della Corona definita  Santa. Egli nel riedificare le principali Cattedrali le “dotò” di Sacre reliquie. La Sante Spine da allora sono entrate nella storia della città. Vengono raffigurate su manufatti di ceramica, su addobbi sacri, su tele, sono rappresentate finanche su una delle campane della Cattedrale, l’unica a restare intatta dopo il terremoto del 1980.

Foto cittadiariano Luca Lombardi 2008.

 

Gianni Vigoroso