Rummo – Moscati: è finita la querelle dell'infarto

Riparato l'angiografo al Rummo. Negli ultimi giorni è calato il numero dei trasferimenti.

La "crisi" innescata perché da Benevento sono stati inviati pazienti che non avevano urgenza di sottoporsi all'angiografia. Il servizio rischiava di andare in tilt. Prima della “riparazione” i medici avevano già ripristinato il protocollo corretto

E' finita la querelle del cuore tra il Moscati e il Rummo. L'angiografo dell'ospedale sannita non è più guasto, è stato quindi sospeso il protocollo della rete Ima (infarto miocardico acuto), che impone – e giustamente – un rapporto di collaborazione tra strutture sanitarie per fronteggiare delle emergenze (come appunto un macchinario in tilt), attivando una “solidarietà” tutta a vantaggio dei pazienti.

Nei giorni scorsi il direttore sanitario dell'azienda ospedaliera avellinese, Maria Concetta Conte, aveva inviato una nota ai colleghi sanniti. Motivo: venivano trasferiti dal Rummo al Moscati anche molti pazienti (otto su dieci), che non avevano nessuna necessità di sottoporsi ad angiografia, ma che potevano tranquillamente essere curati a Benevento, anche in assenza dell'apparecchiatura guasta.

Dopo quella nota – ci informa l'Ao irpina -, c'era poi stato un carteggio con i colleghi beneventani e un “chiarimento”. Infatti negli ultimi giorni si è registrato un netto calo dei trasferimenti e soprattutto sono arrivati al Moscati, via Rummo, solo pazienti che avevano una evidente necessità di sottoporsi all'angiografia. Secondo il protocollo la questione riguardava in particolare i degenti colpiti da infarto miocardico acuto sopraslivellamento. Casi, dunque, particolarmente gravi e che dovevano essere trattati con la necessaria tempestività.

L'Ao Moscati tiene a precisare che non c'era nessun intento polemico nella segnalazione. Che è stata comunque resa indispensabile perché l'arrivo massiccio di persone da Benevento, che non avevano nessuna urgenza di sottoporsi all'angiografia, stava di fatto mandando in tilt il servizio, anche in considerazione della carenza di personale. Carenza resa ancora più acuta per le ferie estive.

Tutto rientrato dunque. Meglio così. Anche perché il disagio maggiore è pesato sui degenti sanniti, trasferiti da Benevento ad Avellino, e poi – dopo essere stati curati e stabilizzati – riportati al Rummo senza essere stati sottoposti all'angiografia (ribadiamo, perché ritenuta non urgente o necessaria).

La rete Ima è fondamentale per assicurare la piena operatività sul territorio delle strutture sanitarie chiamate spesso a interventi immediati per salvare delle vite. L'attacco cardiaco è la prima causa di morte in Italia (oltre il venti per cento dei decessi).