Martellate sull'ex convivente ed è libero. Sì, ecco perché

Non gli è stato contestato il tentato omicidio. De Martino: spero lei sia piantonata in ospedale

Sul caso sono al lavoro investigatori e inquirenti. Potrebbero essere determinanti eventuali precedenti.

Avellino.  

 

di Luciano Trapanese

Ma come, ha preso a martellate in testa la sua ex convivente per strada e ora è libero? Sì, ed è possibile. Se l'accusa è di lesioni aggravate e l'uomo non è stato preso in flagranza, l'arresto non è automatico, anzi. Un provvedimento diverso potrebbe essere adottato solo dopo. Eventualmente.

«Spero solo – ha dichiarato Stefania De Martino, avvocato che si occupa a tempo pieno di donne che hanno subito violenze e responsabile dei centri antiviolenza a Salerno e Solofra -, che la vittima sia piantonata in ospedale. E che all'indagato sia stata imposta una qualsiasi forma di divieto. Come il non avvicinarsi alla donna o un obbligo di firma. Nel caso venissero trasgredite si aprirebbero per l'uomo le porte del carcere».

«Nel tribunale di Avellino e anche in questura, ci sono persone – aggiunge la De Martino – molto preparate e sensibili per questo tipo di reati. Non conosco i dettagli della vicenda, ma suppongo che la prognosi di venti giorni forse abbia impedito agli inquirenti di contestare il tentato omicidio. Bisogna anche ammettere che la detenzione preventiva è una cosa molto seria e i magistrati fanno comunque bene ad adottarla con criterio. Oltretutto se non sussistono validi motivi si rischia di arrestare e poi scarcerare l'indagato, creando un effetto ancora peggiore».

Il caso ha suscitato una enorme eco in città, anche perché si è verificato nel centralissimo Corso Europa. Resta da verificare cosa sarebbe potuto accadere senza il pronto intervento dei passanti che hanno costretto l'uomo alla fuga. E anche – forse soprattutto – se ci sono dei precedenti specifici: se cioè la donna abbia subito violenze dall'uomo anche in passato (magari di recente).

Di certo la questione è al vaglio di investigatori e inquirenti. Che, ne siamo certi, avranno posto in primo piano la sicurezza della vittima. Ora e in futuro. Casi come quello di Civitavecchia (la moglie ferita gravemente e le due figlie uccise dal marito morto suicida dopo anni di violenze denunciate), non sono purtroppo rari. Ma la prevenzione sta iniziando a funzionare. Lo spera anche la donna colpita a martellate, che è ora ricoverata al Moscati.