Il parroco: "Sanremo? Lo vinci se sei musulmano e drogato"

Il prete sovranista di San Martino: "Essere italiani ormai è una pecca"

San Martino Valle Caudina.  

Non si smentisce don Salvatore Picca, parroco della chiesa dei santi Giovanni e Battista di San Martino Valle Caudina, che più volte si è lanciato attraverso i media in disamine politiche, quasi sempre finite in polemiche, visto che molti intravedono la distonia tra il suo ruolo di parroco e le posizioni di ultradestra espresse.

Dopo essersi schierato contro Famiglia Cristiana per i titoli anti Salvini, dichiarandosi per contro fan del ministro dell'Interno e delle sue politiche sui migranti, il parroco interviene su Sanremo.
E interviene schierandosi sempre su posizioni sovraniste, le stesse che in molti hanno assunto per commentare la vittoria di Mahmood.

E la premessa di don Salvatore è di fuoco: “Sarò un sovranista...un fascista...un nazionalista...uno squadrista e tutti gli ista del mondo ma la canzone di Mahmood davvero non si può sentire... è semplicemente vergognosa...ma si è realmente fascisti e razzisti dicendo che non può vincere il festival della canzone italiana una schifezza del genere e che non si può dire a tutto il mondo che la canzone italiana è ridotta a quello schifo????”

E rincara la dose poi don Salvatore, porgendo l'altra nocca più che l'altra guancia elencando in maniera polemica quelle che sarebbero le “caratteristiche” per vincere Sanremo. Il parroco avrebbe preferito una vittoria de “Il Volo”, ma privi delle caratteristiche vincenti, a suo dire: “Purtroppo hanno avuto una sola pecca non erano musulmani non erano immigrati non erano pieni di tatuaggi non erano drogati erano solo troppo italiani e con una canzone troppo italiana per vincere il festival della canzone italiana “