Avellino ricorda Don Michele, il parroco di san Ciro

A dieci anni dalla morte il libro-documento di Gianni Festa e Gennaro Bellizzi

Avellino.  

“Lui mi ha trasmesso il senso della carità, io credo di avergli trasmesso il senso civico. Per me Don Michele Grella era un santo, tutto qui”. È il personale ricordo di Ciriaco De Mita dello storico parroco della chiesa di San Ciro a dieci anni dalla sua morte. L’occasione è stata la presentazione del libro – documento Don Michele Grella, dieci anni dopo, a cura di Gennaro Bellizzi e Gianni Festa.  "L’eredità di don Michele è racchiusa in due parole, spiega Bellizzi - Libertà e carità, cercare il bene dell’altro attraverso un impegno pastorale che non lui si è mai risparmiato anche nei momenti della malattia. Non ha avuto timore di mettersi contro corrente quando ha capito che certe scelte pastorali erano dolorose ma necessarie per il bene della parrocchia". Con Don Luciano Gubitosa, che ha raccolto il testimone di Don Grella a San Ciro, il discorso si sposta sui problemi della chiesa avellinese e della città. “La città è morta e la provincia è agonizzante con interi paesi che si spopolano. I parroci dei paesi dell'Alta Irpinia sono degli eroi. La chiesa è cambiata molto in questi dieci anni, si sono avvicendati due vescovi e ci sono stati tanti problemi. Per quanto mi riguarda San Ciro è Don Michele Grella”.