Fonderia a Pianodardine, appello a Cantelmo: "Idea scellerata"

Oggi in piazza Libertà la protesta di comitati e associazioni

Cartelloni e slogan per dire no alla realizzazione dell'impianto. Oltre cento persone tra musica e cori di protesta. "Area già contaminata, basta veleni e miasmi"

Avellino.  

L’ambiente prima di tutto. Lo hanno detto con forza comitati e associazioni questa mattina a piazza Libertà per protestare contro il progetto di realizzazione di una fonderia per la lavorazione di metalli a Pianodardine. Hanno marciato cittadini e referenti per invocare un intervento del procuratore Cantelmo per bloccare l’ipotesi. A promuovere l’evento di confronto pubblico l’associazione “Salviamo la Nostra Valle del Sabato” . Iniziativa appoggiata da Sinistra Italiana ed associazioni ambientaliste.

Del progetto se ne discuterà in una conferenza dei servizi il prossimo 28 febbraio.

“Un progetto scellerato - commenta amaro Franco Mazza - che prevede la fusione, tra l’altro, di metalli, come il rame, il bronzo e l’ottone, con lo smaltimento e la gestione di circa 10 tonnellate al giorno di rifiuti. Oggi siamo in piazza per tenere alta l’attenzione su tutta la Valle. Le centraline Arpac ci certificano costantemente che l’aria è irrespirabile. Parlo di una situazione che va avanti da anni. Dal 2015 gli sforamenti sono continui e prevedere un altro impianto che comporterà comunque altre immissioni, c’è poco da dire, non va approvato. Nessuno gioisce del dramma Novolegno. Che un territorio e dei cittadini chiedo sicurezza e salute sono rischiete più che legittime. Il gruppo Fantoni ha deciso di chiudere lasciando nei guai i lavoratori. Questa èp la verità.

Adesso tutti i comuni che si affacciano sulla Valle sono uniti. Si è qua nel cuore della città, tra Provincia e Prefettura perchè in conferenza dei servizi si vota democraticamente. Chi decide deve dire no a questo progetto».

Anche Anna Candelmo del comitato “Lotta per la vita” dice: siamo già morti dentro per tutto quello che abbiamo patito negli anni. Dall’Isochimica, allo Stir, passando per la Novolegno ecco cosa c’è dove viviamo. La Fonderia sarebbe il colpo di grazia per il nostro Rione.

Dicono no alla fonderia e all’impianto di riciclaggio di pallini di piombo proposto ad Avellino i Sindaci dei Comuni confinanti con Pianodardine. All’esame della Conferenza la richiesta protocollata al Comune di Avellino il 23 maggio scorso, inerente la realizzazione ad Avellino, tra Borgo Ferrovia e Pianodardine, di un «impianto per riciclare pallini di piombo e per la gestione di rifiuti pericolosi», avevano rivelato alcuni giorni fa in una nota congiunta alcuni cittadini residenti nella zona oggetto dell’intervento e l’ex consigliere comunale Alberto Bilotta, affiancati nel contrasto all’ipotesi dell’impianto dal parroco don Luigi Di Blasi.

«Siamo già a mille firme racconta Bilotta - hanno votato in tanti da tutta la città. Nella zona l’impianto viene definito una fonderia, perchè «nella relazione di accompagnamento è scritto addirittura che è previsto ‘l’acquisto e l’installazione di un forno di fusione’ da installare su un’area del nucleo industriale di Pianodardine». Nella lettera scritta per essere indirizzata agli organi di informazione ma soprattutto al Procuratore della Repubblica Rosario Cantelmo, i cittadini hanno sottolineato che «la fusione oltre al piombo interessa anche altri metalli, quali rame, bronzo e ottone».