"Il Carcere Campanello di Ariano è totalmente da chiudere"

Dossier al Governo sulle peggiori strutture in Campania

Manifestazione di protesta congiunta, attraverso una serie di visite ai luoghi di lavoro nei diversi istituti penitenziari della regione,

Ariano Irpino.  

Carceri, situazione esplosiva in Campania. Quadro allarmante soprattutto in Irpinia, a rischio chiusura la struttura di Ariano per motivi di sicurezza e mancanza di personale.  

Lo afferma senza mezzi termini il segretario generale  regionale Campania Uilpa Polizia Penitenziaria Domenico De Benedictis.

“Abbiamo riscontrato la presenza di istituti fatiscenti ovunque. Questo di Ariano Irpino, in modo particolare, è totalmente da chiudere. Mancano le unità lavorative, di pomeriggio è completamente aperto, con pochissime forze, come baluardo della sicurezza. Chiediamo interventi urgenti da parte del Governo. Vogliamo segnali tangenti in questa regione. La Campania, non è da sottovalutare. E’ una terra che da sempre produce purtroppo criminalità, ed occorre quindi mantenere alta l’attenzione. Allo stato attuale ci troviamo di fronte ad una situazione esplosiva. Quasi tutti gli istituti, sono allo stesso livello di Ariano Irpino, dove la struttura si presenta arcaica, rispetto a quelle più moderne. Ma la sofferenza maggiore la si ha con le risorse umane. Manca tutto, fondo per gli straordinari, manutenzione dei fabbricati. Da Poggioreale alle aree interne ci troviamo di fronte ad una situazione molto allarmante e ad altissimo rischio.”

Una manifestazione di protesta congiunta, attraverso una serie di visite ai luoghi di lavoro nei diversi istituti penitenziari della regione, al fine di documentare le precarie condizioni lavorative dei poliziotti penitenziari, con acquisizione dei brogliacci e riprese foto-video.

Le delegazioni, composte dalle segreterie regionali, raccoglieranno le risultanze delle visite ispettive in un dettagliato dossier che sarà inoltrato alle autorità politiche e amministrative affinchè prendano coscienza di una situazione oramai non più sostenibile.

La protesta iniziata in Campania sta facendo eco a livello nazionale, nella giornata di lunedì infatti anche le segreterie generali e nazionali, su impulso di quelle regionali, in un documento congiunto, hanno proclamato lo stato di agitazione nazionale con interruzione delle relazioni sindacali che culminerà in un grande manifestazione di protesta il giorno 27 marzo a Roma con una conferenza stampa.

“La protesta ormai dilaga ed è giunta a vertici politici e amministrativi, il cui perdurante silenzio ed immobilismo ha contribuito ad aggravare ulteriormente il disagio lavorativo degli uomini e delle donne in divisa.”

La delegazione è così composta: Osapp, UilPa PP, Sinappe, Fns Cisl, Uspp Ugl, Cnpp, rappresentata rispettivamente da V. Palmieri, D. De Benedictis, P. Gallo, E. Strino, C. Auricchio, A. Napoletano.