Chemio e fertilità: vita dopo il cancro.Il primato del Moscati

L'intervista al Primario di fisiopatologia della riproduzione del Moscati, De Stefano

Il primario De Stefano: "L'ospedale di Avellino una delle due Hub in Campania della rete della fertilità per donne e uomini con problemi oncologici legati all'apparato riproduttivo". La soddisfazione di De Luca: una scelta di civiltà, un'opportunità

Avellino.  

"Abbiamo realizzato una rete per la tutela della fertilità di donne e uomini che hanno problemi oncologici legati all'apparato genitale, e che fino a ieri non potevano avere la garanzia di fertilità dopo i trattamenti di chemioterapia e radioterapia". Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha illustrato la nascita della Rete Regionale dell'Oncofertilità, plaudendo alla sanità d’eccellenza che offre servizi preziosi per la dignità, qualità di vita dei malati.

La rete coinvolge la Federico II di Napoli e l'azienda Ospedaliera Giuseppe Moscati di Avellino. Il centro medico universitario partenopeo è competente per le province di Napoli e Caserta, mentre il Moscati si occupa delle aree di Avellino, Salerno e Benevento. La Rete è realizzata in collaborazione con l'istituto superiore di Sanità e con il Centro Nazionale Trapianti e si dedica alla preservazione della fertilità in malati oncologici attraverso un percorso che parte da una visita andrologica o ginecologica e, attraverso successivi step, arriva fino alla raccolta di liquido seminale per uomo e di prelievo ovociti o di tessuto ovarico per il successivo congelamento e crioconservazione.

"Con questa rete - ha spiegato il primario di fisiopatologia della riproduzione Cristofaro De Stefano - consentiamo la crioconservazione di gameti femminili e maschili, di spermatozoi e ovociti in maniera tale che una persona che ha subito un trattamento anche pesante può avere dei bambini. E' una scelta di grande civiltà che riguarda migliaia di persone che hanno questo problema e si aggiunge a un'altra decisione. Non possiamo garantire a chi affronta questo difficile cammino di avere un figlio, ma possiamo dare una migliore qualità ew una chanche di provare a ricercare la gravidanza».

Un vero e proprio primato quello del Moscati e Federico II di raccordo e creazione di sistema efficace sul tema, con riuniti nel servizio i migliori esperti. La rete per la procreazione medicalmente assistita, che colloca la Campania all'avanguardia in Italia.

«Per la crioconservazione dei gameti abbiamo realizzato due hub, uno alla Federico II a Napoli uno al Moscati di Avellino, due centri di eccellenza. Siamo orgogliosi, da questo punto di vista la Campania è la prima regione in Italia - commenta De Stefano -. Dunque ogni paziente e centro potrà contare su di noi in tempo reale per la conservazione dei gameti e tessuto ovarico“.

E ci sono già i numeri. Sul tema sono state già effettuate 3600 visite di consulenza ai pazienti, con la realizzazione per 2800 cittadini di una protezione farmacologica delle ovaie prima della chemio-radioterapia. Finora sono 221 le donne sottoposte a crioconservazione degli ovociti, 1610 gli uomini che hanno congelato il liquido seminale e 32 le donne in cui è stato effettuato un congelamento del tessuto ovarico.

Attualmente sono 14 le gravidanze portate a termine dopo i trattamenti oncologici. “Una soddisfazione enorme. Noi, tutti insieme, stiamo lavorando per poter dare una qualità di vita migliore per migliaia di persone che affrontano il momento più difficile della propria vita”.