Le grandi sfide per il futuro dei giovani del Mezzogiorno

Comuni e Università insieme per lo sviluppo del Sud

Nasce il Manifesto di Accadia per il futuro del Mezzogiorno...

Ricerca scientifica, nuove tecnologie, turismo e sostenibilità ambientale esociale. Sono i pilastri del “Manifesto di Accadia” un decalogo di idee e proposte per lo sviluppo del Mezzogiorno assemblato dalla Fondazione Salvatore e da “Il Sabato delle Idee”, il pensatoio fondato dallo scienziato Marco Salvatore che mette insieme da oltre dieci anni alcune delle grandi eccellenze meridionali in campo scientifico, accademico e culturale.

La presentazione del Manifesto (già online suwww.fondazionesalvatore.it/manifestodiaccadia) si è svolta nella sala consiliare del Comune di Accadia, lo splendido borgo medievale pugliese del Subappennino dauno incastonato tra Campania, Basilicata e Molise, a testimoniare l’idea delle necessarie sinergie politiche, istituzionali, imprenditoriali e territoriali per il futuro del Mezzogiorno.

Il Manifesto di Accadia

Dieci punti per il futuro del Mezzogiorno e dei suoi giovani attorno ai quali la Fondazione Salvatore ha raccolto già l’adesione di oltre venti sindaci di Puglia e Campania (da Ariano Irpino ad Orsara di Puglia, da Bovino a Trevico) e di numerosi Rettori delle Università del Mezzogiorno con in testa il presidente e il vicepresidente della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, Gaetano Manfredi e Lucio d’Alessandro.

Il decalogo del Manifesto di Accadia

Un decalogo preciso e puntuale di idee e proposte che ha l’obiettivo di sostenere, razionalizzare e sviluppare in particolare le politiche attive per il lavoro, l’accesso alle reti informatiche, l’alta formazione, le misure fiscali utili a incentivare gli investimenti locali ed internazionali, la ricerca scientifica con l’istituzione di nuovi presìdi territoriali e la valorizzazione di quelli già esistenti, gli interventi a favore del turismo locale, le produzioni agroalimentari di qualità, caratterizzate dall’essere esempi di vera sostenibilità ambientale e sociale, la green economy e l’artigianato specializzato

Alla presentazione del Manifesto c’era anche il Procuratore Capo della Direzione Nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, che dalla procura di Napoli a quella di Reggio Calabria è stato negli ultimi trent’anni uno dei grandi artefici della lotta giudiziaria alle mafie nel Mezzogiorno.

“In questo manifesto c’è un punto fondamentale. L’impegno a lavorare per far tornare i giovani nei loro territori. Non un invito generico a tornare ma l’impegnoa svolgere azioni concrete per creare le condizioni perché questo avvenga. Per la piena realizzazione del Manifesto - ha sottolineato Cafiero - non possiamo, però, dimenticare che al Sud c’è una grande zavorra: le mafie. Una zavorra che condiziona l'economia dei territori. Non è più possibile tollerare che il lavoro dei nostri giovani sia condizionato dalle imposizioni dei sistemi mafiosi. E allora anche la garanzia della legalità e la tutela dei diritti devono essere un punto fermo per far ripartire davvero lo sviluppo del Mezzogiorno. Anzi una sorte di precondizione”.