Grazia e le sue amiche di chemio: insieme vinceremo l'intruso

Tante donne oggi al Moscati per promuovere la cultura della prevenzione contro il cancro

Avellino.  

Grazia e quel pizzico di lucida follia, quel piccolo straordinario guizzo che racconta la vera forza dell'essere umano, che ti consente di rialzarti, sempre e comunque, col sorriso  più forte di prima.

Grazia è una delle guerriere, donne in lotta contro il cancro, a cui il dottore Carlo Iannace, la straordinaria rete di donne e uomini riuniti nelle Amdos e Amos, delle altre associazioni, dedicano i 4 alberi della prevenzione, sistemati nell'agorà del Moscati. Un giardino interno di un nosocomio che diventa il centro della forza della solidarietà, contro il cancro. E sono migliaia i cuori che battono all'unisono in questi  giorni di grande fermento. Le donne delle Amdos e Amos stanno lavorando senza fermarsi mai per realizzare, raccogliere, vendere le palline rosa, le Christmas Bubbles fatte a mano e con il cuore per regalare una stanza svago ai pazienti del Pausilipon. Grazia e le sue "amiche di chemio", come le piace chiamarle, oggi c'era al Moscati per l'accensione degli alberi e si è concessa ai cronisti, per raccontare la sua storia, per invitare tutte le donne a fare controlli, periodici, immediati e costanti. "Io sono orgogliosa di aver maturato, purtroppo sulla mia pelle, la volontà di fare prevenzione - racconta Grazia -. Non bisogna mollare mai, se molli muori prima. Ho fatto dodici chemio quelle più leggere guidando. Ce la si può fare. Per me è un Natale spettacolare, perchè ancora una volta siamo insieme. Siamo delle sopravvissute e ce la faremo perchè abbiamo i bimbi a casa. Bisogna sfondare le porte della comunicazione tra le persone, per promuovere la prevenzione e consentire a tante altre donne di riuscire, in tempo, a scoprire "l'intruso", per combatterlo. Da aprile sono in lotta con la "bestiaccia".

Feci subito una radiografia in 3D. Un mezzo efficace per capire cosa sta succedendo nel tuo corpo. Mi sono affidata al dottore Iannace, che mi piace chiamare "la mia seconda mamma", nonostante sia un uomo. Ho finito da poco i miei cicli, ora farò immunoterapia. Ringrazio ogni giorno chi dona alla ricerca. E' l'unica speranza. Sono la prova vivente che il sorriso non si perde, anzi raddoppia. Ripeto ad ogni donna: non bisogna mmollare mai. Sorridere anche in momenti della vita così tragici aiuta chi ti è accanto ad essere più forte, con te, al tuo fianco".

Storie di straordinaria ordinarietà quella di Grazia e delle sue amiche, che arrivano dritte al cuore. Grazia racconta di aver allestito anche lei a casa un albero tutto rosa. "E' il nostro colore. Cosa vorrei trovare a Natale sotto l'albero? Sempre più unione, speranza, forza, solidarietà e ricerca".