Coronavirus.Isolato a Codogno. "Un incubo,non lasciateci soli"

Il racconto dell'irpino Vincenzo Graziano: paese fantasma, market chiusi: stiamo vivendo l'inferno

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Taurano.  

Non ha la febbre ma vive confinato a Codogno Vincenzo Graziano docente di Taurano, trapiantato da nove anni al nord. Un paese fantasma, le ore che scorrono lente. Vincenzo racconta le sue giornate trascorse in solitudine nell’attesa che l’emergenza finisca, che i confini del paese vengano liberati dai check point che cinturano il comune, e che vengono presidiati dalle forze dell’ordine. “Sono giorni lunghissimi - spiega -. Fortunatamente io non ho febbre, sto bene, ma la paura è tanta. Le strade sono deserte e diventa difficile anche trovare supermercati forniti”. Vincenzo si augura che tutto finisca presto e chiede a tutto il Paese di non lasciarli soli, di seguire sempre il caso di Codogno paese diventato l'emblema dell'arrivo dell'incubo Coronavirus in Italia."Oggi sono passati cinque giorni dall'isolamento. Un film dell'orrore. La paura c'è. L'ordinanza ha predisposto la chiusura di tutti gli uffici pubblici. I supermercati sono aperti per poche ore e ci sono file lunghissime. Possiamo entrare solo con mascherine e guanti. La gente ha paura di uscire di casa  in un paese di sedicimila abitanti. Aspettiamo istruzioni dall'amministrazione per decidere sul da farsi. L'attesa è lunghissima. Io per ora sto benissimo, non ho freddo hanno mappato i miei spostamenti e non ho avuto alcun contatto con persone a rischio. Non presento sintomi da Coronavirus. Fino a quando lo vedevi in tv sembrava una cosa lontana. Sto vivendo un trauma enorme". 

Poi la riflessione sulla scelta di restare da subito nella zona focolaio. "Ho dovuto fare una scelta. Ho deciso di non tornare a casa. Non potevo e non volevo portare nel mio paese questo incubo".