"Io, medico contagiato vi racconto la mia lotta al Covid-19"

Maurizio Domenico Abbenante: questa guerra si può vincere se restiamo a casa

io medico contagiato vi racconto la mia lotta al covid 19
Avellino.  

Lui alla trincea, al soccorso in condizioni di vero pericolo c’è abituato. Ma stavolta in guerra si è ferito e ora è in isolamento. Maurizio Domenico Abbenante è il medico rianimatole del Moscati rimasto contagiato e che ora lotta contro il Covid-19, isolato in una ala di casa sua, per evitare di portare in contatto i suoi cari col virus.

“Sono in isolamento da giorni, ma lo ero da prima perché come tanti miei colleghi, soprattutto chi come noi lavora col 118, abbiamo deciso di vivere separati dai nostri cari, in questa lunga guerra al Coronavirus, perché il dolore più grande sarebbe quello di contagiare i nostri familiari, le persone che tanto amiamo - spiega Abbenante -. Siamo in prima linea, conosciamo i rischi che corriamo ma non ci demoralizziamo: è il prezzo da pagare per vincere la battaglia».

Naso e bocca coperti da mascherina, voce ferma. Domenico Abbenante, l’anestesista di Monteforte risultato positivo al Covid-19, racconta in diretta ad Ottochannel canale 696 tv la sua vita in isolamento. Abituato a fronteggiare l’emergenza, quella rossa, definisce il suo un “incidente di percorso”, per dei versi messo in conto da chi ha deciso di fare del prestare aiuto, una missione di vita.
«Per vincere questa grande guerra c’è bisogno della collaborazione di tutti: bisogna diminuire i contatti tra persona e persona. E’ l’unica strada da percorre. Ci sono casi come il mio – ricorda – che sono asintomatici in quanto l’organismo è riuscito a combattere e non avere una sintomatologia grave. Ma non per tutti è così. Perciò, stringiamo la cinghia e aiutiamoci tra di noi per superare questo momento critico. Lo possiamo fare solo rimanendo a casa, uscendo per fare le commissioni necessarie, inderogabili, come fare la spesa , andare in farmacia, ma senza uscire a vuote, per il capriccio di prendere una boccata d’aria».

Il medico, molto conosciuto in città, invita a non cadere nella tentazione di abbassare la guardia. «Ci saranno altri positivi e mi auguro che tutti possano affrontare il virus come lo affronto io.

Evitate i contatti, anche con i componenti della famiglia. Vi assicuro che è uno sforzo che paga e soprattutto necessario. Noi medici in prima linea da tempo viviamo lontano dai nostri cari, in autoisolamento. Fatelo anche voi: è l’unico modo per ridurre e debellare l’infezione virale, ve lo dico da medico e da malato covid-19».

Un'esperienza nella guerra del Kossovo come medico rianimatore, poi la terribile notte del 28 luglio 2013, quando un pullman di turisti precipitò dal viadotto autostradale Acqualonga, e Maurizio Domenico Abbenante prestò soccorso strappando corpi tra le lamiere contorte del bus, mentre da 25 metri penzolavano sulla sua testa new jersey da centinaia di chili. Anche contro il parere dei vigili del fuoco, Abbenante sfidò il pericolo per provare a salvare vite.E il miracolo avvenne vennero strappati alla morte, tirati via dalle lamiere ben otto bambini e alcune persone scampate poi a quel terribile incidente.

Ora il medico rianimatore, anestesista dell'ospedale Moscati di Avellino e in servizio anche al 118 di Avellino deve fermarsi.

“Sono stressato, lo ammetto, ma non mollo Ora ho bisogno di stare a casa. E’ l’unica strada percorribile. Stiamo parlando di Pandemia ci troviamo a combattere su più fronti, in più città e nazioni. L’aspetto peggiore? E’ che questo nemico è invisibile, non lo vedi, eppure lui ti colpisce molto più facilmente di quanto si possa pensare se non resti a casa - spiega il medico -“.