118. Un container per svestirsi. "Vogliamo più sicurezza"

Rischio contagio, la gestione del servizio nella centrale operativa di Avellino

118 un container per svestirsi vogliamo piu sicurezza
Avellino.  

Un container. Una manciata di metri quadri per potersi liberare da tute, quanti, mascherine, calzari dopo l’ennesimo intervento anti Covid-19.

Ecco come si svestono i lavoratori del 118 che chiedono procedure più sicure, articolate e in spazi adeguati, per evitare di infettarsi nel prestare aiuto tra le decine di chiamate di soccorso, richieste di aiuto sparse sul territorio, che arrivano alla centrale operativa di Avellino ogni giorno.

Le chiamate che arrivano, i rischi che aumentano tra sospetti covid-19 e l’incertezza di non sapere a cosa si va incontro, quando l’ambulanza parte, a sirene spiegate, per portare aiuto e salvezza.

Il rischio di infezione da coronavirus caratterizza l’attività degli operatori del 118. Un’opera difficile anche dal punto di vista umano. “Ma non ci sentiamo eroi” hanno spiegato in già occasioni medici, infermieri e autisti dell’ambulanza del servizio territoriale di emergenza in campo, tra Saut e Stie.

Se in una prima fase i volontari e i medici hanno vissuto i giorni due dell’assenza dei dispositivi di protezione individuale, ora l’attenzione si concentra sugli spazi dove gli operatori si liberano dalla bardatura. Un container quello sistemato dall’Asl, uno spazio isolato, separato dalla zona pretriage del Pronto soccorso del Moscati.

Presso la centrale operativa del servizio ubicata nei pressi dell’ingresso del Pronto Soccorso ancora disagi per gli operatori del servizio di emergenza.

Dopo una prima fase di allestimento degli spazi di vestizione e svestizione nella zona filtro del pronto soccorso, da qualche giorno è spuntata la struttura mobile, per la sistemazione dell’area di decontaminazione predisposto dall’Asl. Ma la procedura non convince i sanitari. Lo spazio, visto anche l’elevato numero di soccorsi prestati dalla centrale del capoluogo ogni giorno, non garantirebbe la massima sicurezza nella procedura di svestizione dei sanitari. Un particolare non da poco. Gli operatori autisti e infermieri chiedono maggiori garanzie per evitare il rischio contagio covid. Come mostrano le immagini preoccupano le condizioni di sicurezza in cui avvengono fasi delicatissime per la salute di chi è impegnato nel prestare soccorso.

“Per quello che concerne i Dpi - spiega Michele Rosapane, del sindacato Nursind - c’è sempre una razionalizzazione, ma grazie alla dotazione della  protezione civile e a generose donazioni la situazione è migliorata. Per quello che riguarda la carenza cronica di posti letto delle scorse settimane, grazie all’arrivo della convenzione con cliniche private la situazione è migliorata. Ora restano sul tavolo altri aspetti da valutare, per la gestione del rischio contagio per gli operatori del 118. Fino a pochi giorni fa i lavoratori della centrale di Avellino si svestivano in una stanza attigua alla zona filtro del pronto soccorso. Ora sappiamo che è arrivato un container. Bisogna anche in questo caso assicurarsi che ogni aspetto e fase sia sicura, bisogna prevenire ogni rischio”.