Incinta dopo il cancro. Giovanna: Così mi sono ripresa la vita

Giovanna Marrone: quando scopri il cancro a 29 anni ti senti la più sfortunata dell'universo

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Giovanna: dopo quattro anni ho scoperto di essere incinta. E' stata la mia rinascita, la mia forza, la mia gioia che mi ha fatto ritrovare me stessa

Avellino.  

“Quando ti diagnosticano un tumore al seno, tra l’altro tra i più aggressivi un cosiddetto triplonegativo, a 29 anni ti senti la più “sfigata” dell’universo. Non mi piacciono le etichette, quelle che parlano di percorsi di crescita e maturazione interiore affrontati col cancro, racconti di percorsi di cambiamento, di miglioramento emotivo... la malattia non ti migliora semmai di aiuta a dare il giusto peso al tempo , che comprendi quanto sia davvero prezioso.
Ogni donna che si sente dire quella parola non credo voglia sentirsi affibbiare etichette e luoghi comuni. No, non chiamatemi guerriera, non ho voluto io questa guerra e sono consapevole di essere stata più fortunata di tante altre donne “.
Dalla diagnosi del cancro alla guarigione. Il prima e il dopo di una vita con al centro la battaglia più dura: quella contro il cancro al seno.
La storia di Giovanna Marrone è una di quelle storie che danno grande speranza, perché Giovanna è riuscita a sconfiggere un tumore e ora aspetta una bimba. E’ al quinto mese di gravidanza ed è intrepida nell’attesa di far venire alla luce la sua piccola.
Giovanna è giovanissima ha 33 anni e la sua storia inizia esattamente quattro anni fa quando una mattina, lavandosi, si accorge di avere un nodulo al seno. 
“Sembra la più classica delle storie - spiega al telefono -. Stavo facendo la doccia quando improvvisamente ho sentito qualcosa. 
Da allora iniziò la trafila. Era il 16 giugno del 2016. Quella data per me è uno spartiacque nella mia storia, costellata da mille avventure”.
I giorni tra la biopsia e l’intervento sono stati i più duri. “Ero terrorizzata e continuavo a pensare che era assurdo quanto mi stesse capitando, che mi ero beccata un tumore a 29 anni nel pieno di progetti e aspettative per il futuro. Pensi sempre che queste cose accadono solo agli altri “
 Ma l’operazione è andata bene e Giovanna pian piano e dopo cure durissime è tornata alla sua vita.
“Lo ammetto. E’ stata durissima. Continuavo a pensare che la mia vita era sparita, la Giovanna di prima non esisteva più.
A 29 anni ti rapporti alle tue coetanee che pensano ai trucchi, alle feste, a sposarsi ad essere felici e costruire il proprio futuro. Invece io, da quel giorno in poi ,dovevo combattere la guerra più difficile, ed ero terrorizzata”. Poi il passaggio cruciale l’intervento, e quella nuova ripartenza per Giovanna che è tornata pian piano a sperare.
 “In qualche modo quell’intervento mi ha ridato speranza, ce la potevo fare.” Insomma, nella sua vita tutto era cambiato. All’improvviso scelte, priorità e obiettivi erano stati stravolti. 
“Ho deciso di concedere questa intervista per raccontare il mio personalissimo punto di vista rispetto alla mia singola esperienza - spiega - e per dare speranza a tutte le ragazze giovani che come me hanno dovuto o stanno per iniziare Il mio stesso percorso . Vorrei motivarle a sperare che prima o poi le vita può ricominciare . Il mio percorso, se ci ripenso, lo paragono ad un cammino lungo un tunnel buio. Ho dovuto percorrerlo tutto fino in fondo, tra lacrime e disperazione.Se non lo avessi percorso interamente non vivendo interamente ogni sfaccettatura e sfumatura della mia sofferenza non sarei riuscita a ricominciare”
Ma il suo percorso non l’ha affrontato in solitudine. Oltre ai familiari Giovanna ha avuto al suo fianco il grande amore, Angelo, compagno di vita da 13 anni. 
“E’ riuscito a starmi vicino e a trasmettermi tutta la positività di cui avevo bisogno, quando io sarei voluta scappare da tutto e non potevo , lui che poteva mi è rimasto accanto e per me non esiste anello, dichiarazione o promessa più importante di questa “. La malattia opera una sorta di selezione naturale nella tua vita: ti restano accanto solo le persone che davvero tengono a te , tutte le altre si autoeliminano  da sole, automaticamente . 
Un ringraziamento speciale va anche al dottore Carlo Iannace che fin dal primo giorno mi ha accolto come un padre e mi ha presentato all Amos di Grottaminarda per farmi sentire meno sola".
Nel suo percorso Giovanna si è trovata a fare i conti anche con altre tappe e momenti decisivi come quello della crioconservazione dei gameti.
“Ero in cura dal dottore Cristoforo De Stefano che ha prontamente rappresentato la necessità di conservare i gameti - spiega -. Un passaggio importante che mi ha riservato qualche altra difficoltà. Il tempo è trascorso come anche le cure, che sono state dolorose e difficili. Poi pian piano sono guarita e sono tornata a vivere”.
E oggi, mentre Giovanna aspetta la sua piccola, racconta divertita come sia arrivata questa splendida notizia ad irrompere nella sua vita. 
“La crioconservazione non ebbe buon esito. Completai il mio percorso. Una volta guarita decisi di cambiare vita. Dovevo andare via da Avellino, dovevo tornare a vivere lontano”.
Così Giovanna partì per Genova dove il suo compagno lavorava 
“Qui in Liguria ho ricominciato daccapo - spiega -. Avevamo deciso di sposarci a luglio, ma è scoppiata la pandemia da Coronavirus che ha stroncato i nostri progetti. Ero tornata a sentirmi pessimista. Non avevamo minimamente deciso di aver un bimbo, una bimba nel nostro caso, che invece è arrivata a renderci felici. Una buona notizia, un lieto fine che ha il sapore dell’inizio più bello della mia vita e della mia storia”.