L'ultimo saluto a Luca Quaglia, l'amico gentiluomo

Oggi alle ore 16 i funerali nella chiesa di Santa Maria delle Grazie

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Avellino.  

Certi uomini nascono speciali, diversi, nascono veri e brillano tra tanti, da sempre. E’ a loro che tutti gli altri guardano, come fari che illuminano la notte, che c’è in ognuno di noi. Ieri una luce speciale ad Avellino ha smesso di brillare. E’ morto Luca Quaglia 45enne avellinese, stroncato da una dolorosa malattia che in pochi mesi lo ha strappato alla vita. Si terranno questo pomeriggio alle ore 16, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie ad Avellino, i funerali di Luca, deceduto ieri all’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino.

La notizia del suo decesso si è rapidamente diffusa in città. Una morte, la sua, che lascia lacerata l’intera comunità avellinese, una intera generazione di persone. Difficile dirgli addio. Difficile dire addio a Luca, amico di tanti e gentiluomo come pochi, che ha lasciato i suoi affetti, lasciando un vuoto incolmabile. Ha ragione Maurizio quando annota su Facebook che “ci lascia un signore”. Ha ragione  Manuela che ne ricorda la straordinaria forza. Hanno ragione tutte le persone che ne hanno voluto ricordare le doti con un post affidato al social e magari una foto che tutti noi guardiamo con affetto immutato. Post che si intrecciano per tessere il racconto di una anima bella, che ha saputo come poche riunirsi autenticamente a quelle di tanti, nel segno della vera amicizia.

L’amicizia era un valore coltivato con tenacia, passione e sentimento da Luca. Nella sua villa e nel suo giardino di via Tuoro Cappuccini per anni Luca è stato l’anima di una generazione intera, che ha sempre amato ritrovarsi nel rapporto vero, tra la gente. Le sue cene e i suoi pranzi erano occasioni di confronto per tanti. Ospitalità e convivialità sono state scelte di vita per lui, che per i suoi modi e sentimenti è stato uomo d’altri tempi.

Le sorti della squadra di calcio, i cambiamenti del capoluogo, i sapori della tavola e del buon vino, progetti di attività da organizzare, scelte da fare insieme. Tutto quello di cui parlava, e di cui ha continuato a parlare fino all’ultimo, Luca lo ha fatto e scelto con passione. Era animato da una profonda bontà. Luca Quaglia non c’è più. La porta della sua casa, sempre aperta, resta il simbolo di un luogo sicuro, di un approdo dolce per tutte le persone, amici e amiche, che in quel luogo hanno sempre trovato un porto sicuro, un luogo di confronto e conforto. Lo piangono i genitori Sebastiano ed Elena, la sorella Maria, i nipoti Francesco e Marcello e tutti gli amici.