Montecalvo: il Trappeto è ferito ma non è morto, ora subito la bonifica

Duro colpo alla storia montecalvese dopo l'ennesimo incendio nei luoghi della memoria

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Quell'editoriale di Domenico Santosuosso nel 2010

Montecalvo Irpino.  

Potrebbe essere di natura dolosa l'ennesimo incendio che ha interessato la storica zona del Trappeto a Montecalvo Irpino. Una nube di fumo ben visibile dalla parte alta del paese e dalla verde vallata. In fiamme oltre alla folta vegetazione, rifiuti e materiale di vario genere all'interno in qualche rudere. Nei giorni scorsi era stata la volta di un altro versante.

Operazioni di spegnimento non facili, all'opera i i Vigili del Fuoco di Ariano Irpino e Grottaminarda, volontari, operai idraulico forestali, le cosiddette sentinelle e qualche cittadino ancora più esperto di quei luoghi della memoria che ha sfidato anche rischi e pericoli pur di evitare una distruzione generale. 

L'amarezza del sindaco Mirko Iorillo: "L'intervento repentino dei vigili del fuoco ha evitato il peggio.Un incendio che ha rischiato di distruggere un patrimonio storico. Un grazie va a quanti si sono adoperati tempestivamente e con grande spirito di sacrificio e amore per evitare danni ancora più ingenti. Faremo una ricognizione generale sul posto per individuare ulteriori criticità a salvaguardia di questo patrimonio che appartiene alla nostra identità."

Una sorta di disastro annunciato, più volte denunciato dal direttore di Radio Ufita Domenico Santosuosso, il primo a dare l'allarme e ad allertare il 115. E' a sua firma un editoriale su questa vicenda già nel 2010: " A distanza di molti anni si è sfiorata la tragedia, se non fossi stato lì per avvertire e individuare con i Vigili del Fuoco altre bombole di gas abbandonate in quei luoghi. Durante l'incendio ne sono esplose diverse, provocando le fiamme che hanno investito alcune abitazioni nel lato opposto di corso Umberto, fortunatamente disabitate. Oggi vedere questa zona bruciata, mi piange davvero il cuore. Davvero una pagina triste per il nostro paese. Dal 1962 poco o niente è stato fatto per dare dignità a questi luoghi ed oggi ne paghiamo purtroppo le conseguenze. Ma ci sarebbe davvero tanto dire su questa storia."

Una ferita al cuore pulsante della storia montecalvese ma nello stesso tempo un chiaro segnale. "Non c'è più tempo da perdere - afferma Nicola Serafino - dopo aver salvato il salvabile, fermo restando che si tratta di un gesto ignobile, ora dobbiamo adoperarci e con la massima urgenza a salvaguardare quest'area attraverso un'opera di bonifica ambientale che ora non può più attendere. Il Trappeto saprà riprendersi, ma ora è compito delle istituzioni e di tutti noi, insieme, fare in modo che dopo questa bruttissima e triste pagina, si possa recuperare questo nostro tesoro, facendolo tornare a verdeggiare."