"Aumentano i tumori ginecologici.Chirurgia mini-invasiva per tutelare fertilità"

Nel mese della prevenzione il professore Mario Malzoni invita le donne a fare controlli periodici

aumentano i tumori ginecologici chirurgia mini invasiva per tutelare fertilita
Avellino.  

Nel mese della consapevolezza dei tumori ginecologici gli esperti riflettono sui dati in risalita che probabilmente sono in parte da correlare a diagnosi tardive. Tutta colpa della pandemia. Si tratta, infatti, di un ritardo accumulato nei mesi difficili dell’emergenza sanitaria da covid, che ha tenuto le persone lontane da ambulatori e ospedali per la paura del contagio, riducendo la possibilità di fare prevenzione. Per il Prof. Mario Malzoni, uno dei massimi esperti nel campo della chirurgia pelvica, la diagnosi tempestiva e la scelta dei trattamenti più appropriati sono la chiave per ridurre il tasso di mortalità e migliorare la prognosi e la qualità di vita.La casa di cura Malzoni  è uno dei principali Cancer Center d’Italia (MaCC), rappresentando un riferimento regionale e nazionale sulla base degli outcome oncologici e del volume di casi trattati, sia con tecniche tradizionali che  mini-invasive laparoscopiche. 

Professore Malzoni, quali sono i tumori ginecologici più diffusi?

"Sicuramente il tumore dell’ovaio e quelli dell’utero, i quali, a loro volta, si suddividono in tumore della cervice e dell’endometrio, cioè il tessuto che riveste internamente l’utero.In Italia si registrano circa 5mila casi all’anno di cancro dell’ovaio e circa 9mila  di cancro dell’endometrio.La neoplasia endometriale, come quella ovarica, colpisce le donne prevalentemente in età peri e postmenopausale, benché non siano rari i casi anche in fasce di popolazione più giovane.Il tumore della cervice, interessa maggiormente le donne tra 35 e i 55 anni. "

Chirurgia tradizionale ad addome aperto o chirurgia mini invasiva laparoscopica. La tecnica laparoscopica si conferma strumento essenziale per intervenire su diverse forme tumorali?

"Attualmente nel nostro Centro e nei principali Centri oncologici si utilizza di routine la tecnica laparoscopica nel trattamento chirurgico di una alta percentuale di neoplasie endometriali e negli stadi iniziali delle neoplasie ovariche.E’ di grande ausilio anche a scopo diagnostico per valutare la operabilità nelle forme avanzate di cancro ovarico.Gli stadi avanzati e le neoplasie della cervice uterina vengono invece trattati con tecniche chirurgiche tradizionali.Laddove possibile, un approccio mini invasivo consente, a parità di outcome oncologici e radicalita’ chirurgica, un miglior decorso postoperatorio, una degenza più breve e pertanto anche maggiore rapidità nell’avviare un percorso terapeutico post chirurgico ove necessario.Sempre maggiore attenzione viene riservata alla preservazione della fertilità in donne giovani con desiderio riproduttivo (Fertility Sparing) che però può essere riservato solo ai casi di neoplasie molto iniziali e con follow-up rigorosi.Negli ultimi anni, grazie alle nuove  tecnologie, tra cui anche il 3D, siamo in grado di ridurre l’impatto chirurgico e la morbidita’.Ad esempio, l’impiego della tecnica di identificazione del linfonodo sentinella soprattutto nel cancro dell’endometrio  consente una diagnosi istologica di estrema precisione denominata Ultra Staging, identificando le pazienti a più alto rischio di progressione della malattia."

Qual è il messaggio importante su cui riflettere?

"Come chirurgo ginecologo, credo si debba puntare sempre piu’ sulla prevenzione e sulla centralizzazione delle pazienti nei Centri Oncologici specializzati ad alto volume,  con Team dedicati multidisciplinari e tecnologie di ultima generazione, al fine di garantire i più elevati standard di trattamento.Proprio queste sono le finalità della Rete Oncologica della Regione Campania, di cui la nostra struttura rappresenta un punto di riferimento."

Parliamo dei tumori e del loro aumento…

"In Italia il tumore dell’ovaio colpisce, ad esempio circa 5200 donne ogni anno, secondo quanto riferito nel rapporto “I numeri del cancro in Italia 2020”, a cura dell’Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum) e dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom). Si tratta di una forma tumorale subdola, nelle forme iniziali poco sintomatica o del tutto asintomatica. Per queste ragioni il tumore dell’ovaio viene spesso diagnosticato quando è già in stadio avanzato, cioè diffuso in addome e talora anche in sedi extra-addominali.  Solo nel 20% dei casi questo tumore viene diagnosticato precocemente, quando ancora è limitato alle ovaie . Questo avviene perchè non esistono programmi di screening e diagnosi precoce e per la scarsa specificità delle manifestazioni cliniche.  Isintomi  infatti possono essere facilmente interpretati come disturbi digestivi o dolori addominali di altra natura. Eppure tra le forme tumorali è la decima  per frequenza.La  percentuale di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è del 40 per cento circa, proprio per la diagnosi spesso tardiva."

Quali sono i tassi di mortalità?

"Nello stesso rapporto si legge che i tassi di mortalità previsti per la malattia nel 2020 sono in diminuzione dell’11,9 per cento circa rispetto a quelli registrati nel 2015. Rappresenta il 3,4 per cento dei Tumori femminili. Sono in aumento il numero dei cosiddetti tumori borderline, al confine tra malignità e benignità. Sono pertanto cruciali le visite ginecologiche, controlli da effettuare regolarmente a cadenza annuale, così da tenere sotto strettissimo controllo l’intero apparato”. 

Professore lunedì 4 ottobre opererà in diretta al policlinico Gemelli di Roma durante il congresso della Società Europea di Endoscopia Ginecologica (ESGE) un caso di cancro dell’endometrio in Laparoscopia con l’innovativa tecnica del linfonodo sentinella…

"E’ la stessa che viene utilizzata per il tumore al seno. Negli interventi di carcinoma dell’endometrio si ricerca, tramite un procedimento, il primo linfonodo che potrebbe essere interessato dalla malattia. Lo si asporta, da entrambi i lati della pelvi, e lo si fa analizzare nei giorni successivi con micro e multiple sezioni in modo da ottenere un dato molto più certo evitando estese linfoadenectomie a vantaggio della qualità di vita della paziente."

La prevenzione resta, dunque, l’aspetto fondante per tenere sotto controllo i rischi di tumori molto spesso subdoli e con scarsi sintomi?

"Assolutamente sì. C’è poi il cancro della cervice uterina che rappresenta l‘1,6% di tutti i tumori diagnosticati tra le donne e lo 0,6% dei decessi per neoplasia. I tassi di incidenza sono abbastanza omogenei sul territorio nazionale. Ove disponibili i  registri tumore , risulta un’incidenza media  annuale di 9,8 casi di tumore della cervice uterina ogni 100 mila donne.  Si tratta di una malattia che dipende principalmente dal Papilloma Virus, la cui diagnosi precoce avviene grazie al Pap test (Thin Prep) e all’ HPV DNA Test".

Per L’Hpv c’è il vaccino. Suo padre è stato uno dei pionieri nella campagna vaccinale nazionale…

"Assolutamente sì. Da diversi  anni è stato messo a punto il vaccino per i 9 principali ceppi responsabili di questa malattia trasmissibile per via sessuale. Il vaccino è importantissimo per tutti, uomini e donne, e nonostante sia prevista la campagna di vaccinazione per le adolescenti, è  comunque consigliabile anche in età più avanzate".

Nel mese della consapevolezza dei tumori ginecologici si riflette sulla necessità di radicare nelle coscienze di ogni donna il valore della prevenzione dei vari tipi di tumore…

"I tumori dell'endometrio, ad esempio, rappresentano la quasi totalità dei tumori che colpiscono il corpo dell'utero, e si collocano al quinto posto per frequenza tra i tumori più diagnosticati nelle donne (5 per cento di tutte le diagnosi di tumore nel sesso femminile) con circa 8.700 nuovi casi all'anno in Italia."

Quale fascia di età è più colpita?

"Sono tumori che colpiscono soprattutto le donne in età adulta dopo la menopausa, con un picco di incidenza superati i 50 anni di età. La comparsa di sanguinamento vaginale anomalo o secrezioni maleodoranti non deve essere mai sottovalutata ed impone accertamenti immediati con visita, ecografia ed eventuali biopsie generalmente effettuate mediante Isteroscopia."

C’è poi il carcinoma della vulva…

"Il carcinoma della vulva è una neoplasia rara e rappresenta il 3-5% dei tumori del tratto genitale femminile. L’incidenza annuale è di 1-2 casi ogni 100.000 donne ed è 10 volte superiore nelle donne con più’ di 75 anni di età. I principali fattori di rischio per questa patologia sono l’età avanzata, l’infezione da Papillomavirus (HPV) e  il fumo."

Professore, qual è il suo messaggio?

"La prevenzione è la chiave di tutto.Ogni donna, di ogni età, deve acquisire consapevolezza circa l’importanza dei controlli effettuati con regolarità. Anche le problematiche più importanti, quando identificate in fase iniziale, consentono ampi margini di trattamento e possibilità di risoluzione".